Caravaggio o Rivombrosa?

Che porcata! Senza mezze misure, mi dispiace dirlo, ma è stato veramente insopportabile. All’ennesimo “Michele” gettato via come in un bar qualsiasi, mi aspettavo l’organizzazione di una degustazione bendata di un famoso whisky, ma talvolta i pubblicitari peggiori fanno meglio dei mediocri registri da fiction. Perché rifare gli sceneggiati che hanno fatto la storia della RAI per farli così male, perché non riproporre gli originali?

Perché le prostitute del ‘600  devono parlare come una ragazzina a “vitabassa e aipod”, e un siciliano come un sottoposto di Montalbano, o per meglio dire come Aldo del famoso trio di comici, uno dei quali avrebbe anche potuto impersonare l’irascibile pittore, magari con l’accento ticinese della vituperata tv svizzera? Unica nota positiva è Elena Sofia Ricci, perché è bella nonostante gli anni, e credibile nonostante “i Cesaroni”. Dopo due settimane di televisione inguardabile, perché nelle ultime due settimane è stato toccato il fondo che più fondo non si può, ho sperato  finalmente di poter vedere qualcosa di decente, ero quindi predisposto più che bene, avevo anche superato la diffidenza verso la serialità, che di solito mi spinge altrove. Ma quello che ho visto è stata una imitazione di un racconto, quasi fosse il sequel de “Il nonno del nipote del cugino acquisito di Elisa di Rivombrosa”.

Non ne posso più di questa tv di dilettanti, improvvisati e arruffoni, e so che invece nel futuro rischieremo addirittura di rimpiangerla.

Forse è tutto un piano ordito da diabolici editori per rilanciare la lettura? No, dimenticavo che i best seller sono di Moccia…

E poi dovremmo boicottare Amos Oz, Abraham Yehoshua, David Grossman… ma questa è un’altra storia.


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