Resta la misura restrittiva per Arbotti, Di Luzio, Impellizzeri, Delli Carri e Milozzi. Il Riesame ha respinto i ricorsi che tre di loro avevano presentato. Intanto oggi l'ex presidente della società rossazzurra è a Roma, per essere interrogato sulla presunta frode sportiva organizzata per evitare al club la retrocessione
Combine Catania, in cinque restano ai domiciliari Audizione spontanea di Pulvirenti in procura Figc
Restano ai domiciliari Fernando Arbotti, Piero Di Luzio, Giovanni Luca Impellizzeri, Daniele Delli Carri e Fabrizio Milozzi. Si tratta di cinque degli indagati nell’operazione I treni del gol che ha portato all’arresto anche dei vertici della società Calcio Catania, l’ex presidente Antonino Pulvirenti e l’ex amministratore delegato Pablo Cosentino, per i quali invece già da qualche settimana è stato disposto solo l’obbligo di firma. Le accuse nei loro confronti sono di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva per aver comprato cinque partite del campionato di calcio di serie B.
Il tribunale del Riesame ha respinto i ricorsi di Arbotti (procuratore sportivo e agente Fifa), Di Luzio e Impellizzeri (titolare di agenzie di scommesse sportive). L’ex direttore sportivo Delli Carri e Milozzi avevano rinunciato all’impugnazione.
Intanto da stamattina è in corso a Roma l’audizione spontanea dell’ex patron Pulvirenti, interrogato in procura Figc dal procuratore Stefano Palazzi. L’incontro è stato chiesto dallo stesso Pulvirenti con lo scopo di alleggerire la posizione della società che rischia la retrocessione in serie D per la doppia responsabilità diretta. Antonino Pulvirenti è assistito dai legali personali Giovanni Grasso e Fabio Lattanzi e dall’avvocato del club, Eduardo Chiacchio.