Coinvolgimento di aerei francesi, libici, americani. Queste è la tesi privilegiata dagli investigatori nel corso degli anni. Il giorno dopo l’accaduto, il disastro aereo fu rivendicato dal gruppo neofascista dei Nuclei armati rivoluzionari, ma per i giudici si trattò di un vero e proprio depistaggio
Strage di Ustica, 35 anni dopo Numerosi aspetti non chiariti
Trentacinque anni (27 giugno 1980) fa il volo Itavia da Bologna a Palermo con a bordo 81 persone si squarciava in volo, inabissandosi vicino le acque dell’isola di Ustica. Oggi dopo decenni da quella strage, numerosi aspetti del disastro non sono stati chiariti. Coinvolgimento di aerei francesi, libici, americani: queste è la tesi privilegiata dagli investigatori nel corso degli anni. Il giorno dopo l’accaduto, il disastro aereo fu rivendicato da dal gruppo neofascista dei Nuclei armati rivoluzionari, ma per i giudici si trattò di un vero e proprio depistaggio operato dal cosiddetto ‘Super Sismi’, formatosi all’interno dei servizi segreti militari.
Qualche mese fa la Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza del Tribunale civile e ha condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti al risarcimento dei danni in favore di 13 delle 81 vittime del DC9. La Corte d’Appello, così, ha confermato la responsabilità dei due ministeri, che non garantirono adeguate condizioni di sicurezza per il volo civile Itavia, rimasto implicato in uno scontro tra caccia di diversi Paesi (come già detto, sarebbero stati presenti jet francesi, americani e libici) nei cieli attorno a Ustica. Escluso così definitivamente che l’aeromobile, a bordo del quale viaggiavano 81 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, avesse avuto un cedimento strutturale o che avesse una bomba a bordo, come era stato sostenuto dopo i primi accertamenti.
«A 35 anni di distanza resta immutato il grande dolore per la strage di Ustica. Palermo e i palermitani sono vicini ai cittadini di Bologna e all’associazione dei familiari delle 81 vittime di quella tragedia – dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando -. Continuiamo a chiedere a gran voce che si accerti tutta la verità e che si faccia piena luce su questa pagina buia della nostra storia, individuando i responsabili e le responsabilità in Italia e all’estero».