Il comandante della Polizia municipale difende l'operato del Corpo. «I controlli ci sono, ma non bastano contro i comportamenti incivili degli automobilisti. Dovremmo essere 2300 unità, ma siamo 1400, di cui 180 part time. Se ci fosse più personale avremmo una maggiore presenza sul territorio»
Eccesso di velocità, tolleranza zero a Palermo Messina: «Se serve riempio la città di autovelox»
«Se è il caso riempio tutta la città di autovelox». Vincenzo Messina, comandante della Polizia municipale di Palermo, punta il dito contro i comportamenti irresponsabili alla guida dei palermitani. E respinge al mittente le polemiche legate al cattivo funzionamento degli autovelox in città. «Sono tutti funzionanti – dice a MeridioNews -. A confermarlo abbiamo i 91.000 verbali del 2014 e i 18.000 da gennaio ad oggi. In viale Regione siciliana, inoltre, i sistemi di controllo elettronico saranno incrementati a 6 entro luglio. Ma se è il caso riempio tutta la città».
A 48 ore dalla morte di Tania Valguarnera, la giovane donna uccisa in via Cordova da un pirata della strada che è stato arrestato dalla Polizia, snocciola i numeri sull’attività del Corpo di polizia municipale. E contesta le polemiche sulla viabilità in città. «La segnaletica c’è ed è abbondante – dice -, basta questa alle persone con criterio. Inoltre, sono davvero pochi gli incroci da definire pericolosi. Il pericolo è costituito dalla gente che corre, sia in auto che in moto, e che non rispetta le regole. Ma a Palermo, dove si spostano le piante per transitare nelle aree pedonali, non mi stupisco: il pericolo sono i cafoni e gli stupidi che giocano contro queste regole».
A confermare l’efficacia dell’operato dei vigili urbani per lui ci sono dati oggettivi. «Nel 2014 sono stati 262 gli eccessi di velocità contestati, solo in via Libertà, con 135 patenti ritirate. Nei primi mesi del 2015 le patenti ritirate sono già 47 e gli eccessi di velocità quasi 100». Al sit-in di ieri mattina, organizzato dai colleghi di Tania all’indomani della tragedia, in molti hanno addossato la colpa dell’accaduto al tratto di via Libertà considerato ‘maledetto‘, ovvero l’incrocio con via Simone Cuccia e via Cordova. I colleghi e gli amici della giovane vittima chiedono a gran voce l’inversione dei sensi di marcia e un semaforo pedonale. «L’incrocio è pericoloso – afferma Fabrizio Guarnotta, organizzatore del sit-in e collega di Tania –. Gli incidenti in quel tratto di strada sono troppo frequenti: Tania è la seconda vittima in pochi anni».
Ma per il comandante Messina è «impensabile mettere un semaforo ad ogni incrocio, già la viabilità di Palermo è drammatica. Stiamo sopperendo, però, con tecnologie avanzate. I passaggi con semaforo rosso vengono rilevati da un’apparecchiatura sperimentale. La utilizzeremo ovunque e andrà integrata con una videocamera, progetto approvato dal ministero dei Trasporti e già finanziato, che legge le targhe delle auto che infrangono il Codice della strada e manda il verbale direttamente a casa. Elaborerà la dinamica degli incidenti, rileverà le precedenze e gli stop, individuando il colpevole».
«Siamo un Corpo vecchio, i più giovani hanno oltre quaranta anni e crescendo molti di noi si fanno spostare negli uffici. In strada restano in pochi – afferma una vigilessa che desidera restare anonima -. Il servizio è vergognoso e la città è abbandonata a se stessa. Nelle ore di punta presidiamo le vie più trafficate, ma con i cantieri aperti in tutta la città diventa caotico ogni angolo. Noi il nostro dovere lo facciamo, ma siamo pochi per questa città. Palermo è nelle mani dei farabutti e la viabilità è un delirio perché la gente non rispetta il Codice della strada».
«Invito i colleghi a portare a me le loro lamentele, troveremo una soluzione” replica Messina, ammettendo, però, che l’organico “va sempre più depauperandosi, ma il blocco delle assunzioni non dipende dalle Amministrazioni comunali ma dal Governo. Dovremmo essere 2300 unità, ma siamo 1400, di cui 180 part time. Se ci fosse più personale avremmo più presenza sul territorio».