Non sembrano diminuire i problemi sul fronte della gestione dei rifiuti a Palermo e provincia, almeno secondo la fotografia diramata da IlSole24Ore, che vede la città ultima all’ultimo posto per la copertura di raccolta differenziata (107°). A pesare sono più i dati del capoluogo che quelli della provincia, in cui diversi paesi sono riusciti anche […]
via dei Cantieri, Palermo
Palermo ultima d’Italia per raccolta differenziata: abbandoni e ritardi frenano la svolta (VIDEO)
Non sembrano diminuire i problemi sul fronte della gestione dei rifiuti a Palermo e provincia, almeno secondo la fotografia diramata da IlSole24Ore, che vede la città ultima all’ultimo posto per la copertura di raccolta differenziata (107°). A pesare sono più i dati del capoluogo che quelli della provincia, in cui diversi paesi sono riusciti anche a raggiungere la soglia del 65 per cento di raccolta differenziata prevista dall’Unione Europea. Ma la città di Palermo resta ferma al 24 per cento, per cui la Città Metropolitana raggiunge soltanto il 37 per cento della gestione ecosostenibile dei rifiuti.
Migrazioni e abbandoni
Tra le principali piaghe a cui la Rap, società partecipata del comune di Palermo deputata alla gestione dei rifiuti, deve tentare di porre rimedio c’è la migrazione dei rifiuti, ovvero dei cittadini che approfittando delle zone in cui non è ancora partita la raccolta differenziata, si spostano da un quartiere all’altro per continuare a buttare la spazzatura in modo indifferenziato. Ma soprattutto sono gli abbandoni indiscriminati di rifiuti (VIDEO), anche ingombranti, da parte di quei cittadini che non ne vogliono proprio sapere di differenziare l’immondizia.
«Tutto ciò impatta per 1200 tonnellate di spazzatura al mese» ha più volte dichiarato Giuseppe Todaro, presidente di Rap, che sulla classifica del IlSole24Ore stigmatizza: «Parliamo di una fotografia del 2023 – precisa – Oggi abbiamo attivato gli step su metà città e contiamo di arrivare ad un dato del 30% al più presto». Una svolta importante si potrebbe avere in città con l’approvazione del regolamento rifiuti in Consiglio Comunale, perché consentirebbe alla Rap di dotarsi degli ispettori ambientali, i quali rappresentano un valido strumento contro l’inciviltà.
I prossimi step
Come ha recentemente spiegato il presidente Todaro a MeridioNews , terminato l’avvio del porta a porta nell’area di Montepellegrino, Arenella e Vergine Maria, è stata coperta tutta la zona nord della città. Il tutto per un costo di quasi 39 milioni di euro con fondi PG2030, un progetto del Comune di Palermo volto proprio a trasformare la gestione dei rifiuti attraverso il potenziamento della differenziata.
«Con i fondi Pon chiuderemo il cerchio, introducendo il porta a porta anche nella zona della Noce entro la fine dell’anno – aggiunge Todaro -. Terminata quest’area, passeremo poi alla zona sud, dove realizzeremo invece la raccolta differenziata di prossimità con i fondi del PNRR». A sud della città si concentrano molti dei quartieri più complessi per la gestione della raccolta differenziata. Il prossimo quartiere a partire sarà Borgo Nuovo. Tuttavia, la raccolta di prossimità presenta vantaggi importanti. I cittadini possono infatti conferire i rifiuti quando desiderano, senza dover rispettare un calendario.
Il nodo di Borgo Vecchio
Una situazione ibrida si è venuta a creare nel quartiere di Borgo Vecchio in cui in teoria la raccolta differenziata porta a porta sarebbe partita da mesi, con lo Step 3 di Palermo Differenzia 2 che include anche le zone della Cala, Loggia Vucciria e Kalsa. Eppure, i cittadini sostengono di non aver mai usufruito del servizio in questi termini. In effetti, in alcuni punti del quartiere sono stati piazzati dei bidoni con le scritte a penna sul materiale da conferire. Qui però non differenzia nessuno, per cui ci sono cumuli di spazzatura indifferenziata esattamente come quando c’erano i normali cassonetti. Su questo punto ancora nulla ha fatto sapere la Rap.