Il sindaco Mauro Mangano, la presidente del consiglio comunale Laura Bottino e il rappresentante del comitato pro ospedale Santissimo Salvatore Orazio Lopis hanno incontrato ieri la dirigente generale dell'Asp di Catania Ida Grossi. Gli interventi di adeguamento saranno stabiliti all'inizio del mese prossimo
Ospedale di Paternò, l’Asp rassicura sul futuro Potenziamento dopo chiusura del punto nascita
«Oggi abbiamo ottenuto un importante risultato per la salvaguardia del nostro ospedale. C’è stato un impegno preciso da parte dell’Asp, la quale entro il 2 aprile ci incontrerà per stilare un crono programma preciso degli interventi da realizzare per potenziare l’ospedale». Ad affermarlo Orazio Lopis, uno dei componenti del comitato pro ospedale, il quale assieme al sindaco Mauro Mangano e la presidente del consiglio comunale di Paternò Laura Bottino, hanno incontrato il direttore generale Asp Ida Grossi, proprio per «gridare con forza e determinazione il no di una intera comunità al totale depotenziamento del Santissimo Salvatore». Obiettivo dell’incontro era quello di procedere, dopo la chiusura del punto nascita, alla stesura di un crono programma che punti al potenziamento del nosocomio paternese. Cosi ieri pomeriggio si è tenuto il vertice al quale erano presenti anche il direttore sanitario Asp Franco Luca, il vice sindaco di Paternò Carmelo Palumbo, ed il direttore sanitario dell’ospedale, Salvo Calì.
La riunione di oggi era stata preceduta martedì sera da un vivace incontro tra il primo cittadino Mauro Mangano, il vice Carmelo Palumbo e l’assessore agli affari legali Valentina Campisano e una delegazione del comitato pro ospedale: una riunione in cui non sono mancati scontri verbali, ma che alla fine si è conclusa positivamente visto che comitato e amministrazione hanno deciso di intraprendere in sinergia una lotta comune per la tutela del nosocomio. «Abbiamo perso il punto nascita per il quale esprimiamo il nostro profondo rammarico – ha affermato Mangano – ma chiediamo in concreto l’applicazione dell’attuale bozza del piano, che prevede dei miglioramenti, quali un aumento dei posti letto di Medicina e un potenziamento del centro trasfusionale. Abbiamo fatto presente ai vertici dell’Asp – ha proseguito Mangano – che questi interventi sono destinati a rimanere solo sulla carta, almeno fino a che quelle parti dell’ospedale tuttora chiuse per i lavori, interrotti e mai ripresi, non vengano ripristinate. Abbiamo quindi ribadito le nostre richieste, ovvero che tutto l’ospedale venga, immediatamente, rimesso in funzione e che le aree di nuovo a disposizione della struttura, compreso il reparto di ginecologia e ostetricia, vengano subito utilizzate per collocarvi nuovi posti letto, che favoriscano un servizio più funzionale al pronto soccorso, e per trasferirvi il centro trasfusionale e il laboratorio d’analisi».
Nei prossimi giorni dovrebbe essere espletata, il condizionale è d’obbligo, la gara d’appalto per i lavori da effettuare nei locali del piano terra che dovranno ospitare la farmacia e il centro trasfusionale, mentre nelle prossime settimane verrebbe effettuata la gara relativa agli interventi di ampliamento degli spazi destinati al pronto Soccorso e all’unità operativa di medicina. «Dal colloquio avuto con il direttore generale Grossi – ha affermato Lopis – abbiamo anche compreso che sulla battaglia del punto nascita avevamo ragione: si è trattato di una decisione calata dall’alto poiché è stata la politica, e non i numeri, a decidere. Adesso, attendiamo la data del 14 aprile per comprendere quali interventi verranno effettivamente approntati sul Santissimo Salvatore. L’ospedale di Paternò va potenziato: ci opporremo a qualsiasi tentativo di smantellamento», ha affermato il componente del comitato pro ospedale. Laura Bottino presidente del consiglio ha specificato come «dinanzi alla Grossi tutti noi abbiamo mostrato compattezza,in quanto solo stando uniti potremmo avere risultati positivi. Adesso però staremo attenti affiche tutto quello che è stato detto vada in porto»