Più di trecento stecche di varie marche sono state ritrovate all'interno di un'imbarcazione arrivata nel porto mazarese. Il materiale avrebbe fruttato oltre 25mila euro e sarebbe servito, probabilmente, ad alimentare il mercato dell'intera provincia di Trapani. Sei persone dell'equipaggio sono state denunciate, compreso l'armatore
Mazara del Vallo, sequestrati 75 chili di sigarette Peschereccio tunisino contrabbandava le bionde
Dopo il sequestro di un peschereccio di oltre 30 metri con a bordo oltre 250 chili di sigarette di contrabbando operato nei giorni scorsi, i militari della guardia di finanza di Mazara del Vallo, in collaborazione la dogana, hanno proceduto oggi al sequestro di 374 stecche di sigarette di contrabbando ed oltre 16mila litri di carburante. Le sigarette erano nascoste all’interno di vari scomparti ricavati nei locali di un peschereccio battente bandiera tunisina.
Nel corso delle operazioni doganali di rito i finanzieri, ispezionando l’imbarcazione, hanno trovato numerose stecche non dichiarate della marca Pine blu. A quel punto è iniziata una perquisizione più approfondita. Al termine della quale sono stati rivenuti diverse centinaia di pacchetti di sigarette di varie marche (Marlboro gold e rosse, American legend, Pine blu, 20 mars international, The king gold), probabilmente destinati ad alimentare il mercato dell’intera provincia di Trapani.
Se immessi in vendita, i 75 chili di sigarette avrebbero fruttato ai contrabbandieri oltre 25mila euro. Il sequestro segue quello di pochi giorni fa avvenuto sempre nel porto di Mazara del Vallo. Il particolare modus operandi adottato dai contrabbandieri consistente nell’impiegare le imbarcazioni da pesca per introdurre in Italia le sigarette di fabbricazione estera, aggirando il monopolio e i controlli doganali.
Oltre alle bionde è stata sottoposta a sequestro anche l’imbarcazione usata per occultare il carico illegale. Sei persone dell’equipaggio, compreso l’armatore, sono state denunciate per contrabbando. In aggiunta, si è scoperto che nel natante era imbarcata una quantità di carburante superiore a quella dichiarata all’arrivo nel porto mazarese. Sono stati quindi sequestrati oltre 16mila litri di nafta, evidentemente destinata al consumo in frode.