Una voce lontana

Qualche tempo fa la nostra Facoltà ha accolto per un pomeriggio un ospite di riguardo; lo definisco così non certo per la sua posizione sociale o economica, ma perché portavoce di persone lontane e delle loro vite a noi sconosciute.

Don Nandino Capovilla, referente nazionale di Pax Christi per la campagna “Ponti non muri” ci ha raccontato per un paio d’ore i soprusi che quotidianamente avvengono in Palestina.

 

Il Prof. Abdelkarim Hannachi ci ha introdotti brevemente all’argomento, ricordando, oltre alle tappe principali della fondazione dello Stato d’Israele e quindi del conflitto, l’impossibilità a non essere di parte in situazioni come queste ( dalla parte dei colonizzati ), e la differenza sostanziale tra antisemitismo e antisionismo.

L’appassionato racconto di Don Nandino ci ha fatto vedere realtà che i  mezzi di informazione trascurano o trasformano.

Il popolo palestinese vive una tragedia senza fine: l’umiliazione di non avere documenti, di dover sostare in fila per ore ai check-point, davanti ai quali persino le ambulanze sono costrette a fermarsi! , l’impotenza di fronte ai coloni israeliani che dalle colline scendono a distruggere con le motoseghe gli uliveti durante il periodo della raccolta.

 

A tutto ciò si aggiunge dal 2002 la costruzione del muro, una barriera difensiva, secondo le autorità israeliane, un muro di apartheid , secondo i palestinesi. Stranamente , sebbene il confine tra Israele e la West Bank sia lungo 315 km, il muro alla fine misurerà 670 km.

Nella sua costruzione, questo enorme serpente di cemento sta inglobando interi villaggi palestinesi, separandoli l’uno dall’altro e dalle terre che coltivavano, togliendo , nei fatti, ulteriore terra al popolo palestinese, cui dovrebbe spettare, secondo la risoluzione ONU del 1967, ben il 22% della Palestina storica!

 

Questi continui soprusi avvengono senza che nessuno intervenga per fermarli e sotto il totale silenzio della stampa.

Per questo Don Nandino ha scelto alla fine con chi schierarsi, aiutando l’Onu a diffondere le mappe dei territori occupati ( che comprendono lo sviluppo del muro e le conseguenti nuove annessioni ad Israele ) pubblicate ogni tre mesi, che restano poi a marcire negli armadi perché ai check-in  questa volta,  vengono fermate.

Nonostante la situazione, ci sono ancora palestinesi e israeliani che credono nelle pace, e la loro speranza sembra una follia.

Per aiutarli, prima di tutto, informiamoci.

Per ricevere la newsletter di Don Nandino scrivete a : nandyno@libero.it

Per maggiori informazioni : www.paxchristi.it


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