Parla il capogruppo all'Ars di questo nuovo soggetto politico. Il programma. I rapporti con il Pd e l'Udc. La svolta da imprimere alla gestione della Formazione professionale della Sicilia, superando le polemiche di queste ore con le organizzazioni sindacali. E anche qualche precisazione sugli operai della Forestale
Sicilia Democratica, un partito di matrice popolare Lentini: «Continuiamo il lavoro a fianco della gente»
Sicilia Democratica: questo il nome della nuova formazione politica fondata dai parlamentari regionali Lino Leanza, Salvatore ‘Totò’ Lentini, Luisa Lantieri, Giambattista Coltraro, Carmelo Currenti e Salvatore Cascio.
I sei parlamentari, com’è noto, militavano nel movimento Articolo 4. Poi c’è stata una scissione. Cinque parlamentari su undici sono andati via. Di solito, quando c’è una scissione ad andare via sono gli scissionisti. In questo caso è avvenuto il contrario: i cinque scissionisti si sono tenuti il simbolo di Articolo 4. Mentre Lino Leanza e altri cinque deputati hanno fondato non solo un nuovo gruppo parlamentare, ma anche una nuova formazione politica. In pratica, un nuovo Partito.
Lino Leanza e i suoi non vanno presi sottogamba. Ricordiamo che alle elezioni europee hanno piazzato una candidata nella lista del Pd, Michela Giuffrida. Che ha preso più voti di Michela Stancheris, allora assessore regionale in carica, candidata ufficiale del presidente della Regione, Rosario Crocetta, del senatore Giuseppe Lumia e alleati vari. Ebbene, Michela Giuffrida è stata eletta con grande sorpresa, battendo candidati che sembravano molto più titolati di lei, a cominciare dalla già citata Michela Stancheris.
Insomma, Sicilia Democratica si candida ad essere un nuovo Partito, nell’alveo del centrosinistra. Il 29 e il 30 novembre si dovrebbe celebrare il congresso fondativo, con tanto di statuto, manifesto, programma politico.
Il capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica sarà il deputato eletto nel collegio di Palermo, Totò Lentini. A lui abbiamo posto qualche domanda su questo nuovo soggetto politico.
«Intanto non è cambiato niente – ci dice Lentini -. Abbiamo iniziato un percorso politico e stiamo continuando sulla stessa strada. Restiamo nel centrosinistra, alleati del Pd e dell’Udc. E, soprattutto, restiamo quello che siamo sempre stati: una formazione politica legata alla base, pronta ad ascoltare i reali bisogni della gente. La nostra è una matrice politica d’ispirazione popolare. E tale resta».
Avete già pensato a un programma politico.
«Anche sotto il profilo programmatico non è cambiato niente. I temi che affronteremo sono gli stessi: inclusione sociale, sviluppo economico, sociale e culturale della nostra Isola, legalità, sostegno alle piccole e medie imprese, sostegno alle attività culturali, istruzione, formazione».
Sulla formazione, in verità, il Governo continua ad avete qualche problema. E’ di queste ore la polemica tra alcune organizzazioni sindacali e l’assessore Mariella Lo Bello sul trasferimento del personale. Con l’assessore che sembra tirare dritto, come leggiamo su altri giornali, a prescindere dalla trattativa che, di solito, si porta avanti con i sindacati.
«La questione è delicata. A onor del vero il Governo ha già pubblicato alcuni atti d’interpello che non sono stati raccolti dal personale. In questi casi bisogna decidere».
Magari ascoltando quello che hanno da dire i lavoratori e i sindacati. Soprattutto perché a creare i problemi legati alla carenza di personale negli uffici del dipartimento della Formazione professionale, un anno e mezzo fa circa, è stato lo stesso Governo Crocetta.
«Diciamo che c’è stata un po’ di confusione. Ma adesso c’è la volontà politica di risolvere i problemi della formazione in Sicilia. C’è il personale da pagare. E il Governo si sta impegnando in questo. Ma per pagare il personale bisogna prima pagare gli enti e le società che operano nella formazione. Per fare questo bisogna chiudere le rendicontazioni. Per chiudere le rendicontazioni gli uffici del dipartimento Formazione hanno bisogno di personale. Ed è quello che l’assessore Lo Bello si è impegnato a fare. Per mantenere gli impegni che il Governo ha assunto c’è bisogno di personale».
Su questo non ci sono dubbi, anche se il Governo avrebbe dovuto pensarci prima di disporre trasferimenti di massa di personale, sguarnendo gli uffici. Giusto, comunque, chiudere con le polemiche passate. Però si potrebbe rispettare il ruolo del sindacato. Ascoltando tutti i rappresentanti sindacali.
«In verità, stando almeno a quello che a me risulta, i sindacati erano a conoscenza dei problemi degli uffici del dipartimento Formazione e della volontà del Governo. Detto questo, credo che, nel rispetto dei ruoli, bisogna mettere da parte le polemiche, e lavorare nell’interesse della Sicilia».
Non per continuare con le polemiche, ma a noi quello che ha detto ieri Giuseppe Milazzo, dello Snals Confsal, sembra corretto: per le rendicontazioni, ha detto Milazzo, ci vuole personale specializzato.
«Su questo sono d’accordo con Milazzo. La volontà del Governo, lo ripeto, è quella di risolvere i problemi. Compresi i problemi della formazione professionale. Quello che vorrei sottolineare è che, adesso, nel Governo ci sono i Partiti, che non hanno alcuna voglia di sbagliare nella Formazione e in altri settori».
L’assessore regionale all’Agricoltura, l’avvocato Nino Caleca, espressione del vostro movimento politico, ha parlato di licenziamenti e, in generale, di riduzione del personale della Forestale.
«L’assessore non ha parlato di licenziamenti in linea generale. Ha detto che gli operai della Forestale che risultano iscritti in altre liste – per esempio tra gli Lsu – non lo potranno più fare. E mi sembra giusto. Con i problemi sociali che ci sono non mi pare a corretto usufruire di due agevolazioni. Ne basta una, no? Diverso è il discorso di un operaio forestale che, assicurando il proprio servizio con rigore e professionalità, svolge, ad esempio, un’attività artigianale. In questo caso le due cose sono compatibili. L’importante, lo ripeto, è che svolga con coscienza e correttezza il ruolo di operai della Forestale».