Foto generata con IA

La Sicilia in «zona rossa» per numero di morti sul lavoro: da inizio anno le vittime sono 46

In Italia sono morte sul lavoro 776 persone nei primi nove mesi del 2024. Da gennaio a settembre le vittime registrate in Sicilia sono 46. Numero, quest’ultimo, che inserisce l’Isola nella cosiddetta zona rossa in una scala cromatica su quattro colori per classificare le regioni in base all’indice medio di morti per milione di lavoratori. I numeri sono stati elaborati dall’osservatorio Vega Engineering e si basano sui dati ufficiali Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Numeri, quindi, che non tengono in considerazione il sommerso e tutti i casi in cui gli infortuni, ma anche le morti, non vengono denunciate. I dati mostrano come in questi primi nove mesi del 2024 la Sicilia sia passata dalla zona arancione del 2023 – con 38 morti nei primi nove mesi – a quella rossa. È la quarta regione in Italia per numero di vittime, la quinta se si tiene in considerazione l’indice di incidenza sugli occupati, cioè il rapporto tra gli infortuni accaduti in un determinato territorio e coloro che in quel territorio ci lavorano. La regione con più vittime è la Lombardia (102), seguita dal Lazio (56), dell’Emilia-Romagna (55) e dalla Campania (47 morti).

Ogni incidente sul lavoro è molto grave, ma in Sicilia uno dei casi che ha fatto più discutere in questi primi nove mesi del 2024 è quello del 6 maggio scorso, quando cinque operai sono morti a Casteldaccia, in provincia di Palermo, per le esalazioni durante i lavori di manutenzione all’interno di una fognatura. Morti che, come sempre accade, per qualche settimana hanno riaperto il dibattito a proposito della sicurezza sul lavoro. Gli argomenti e le possibili soluzioni – dalla patente a punti per le imprese, passando per la corretta formazione degli operai e l’utilizzo dei presìdi di sicurezza, fino all’incremento degli ispettori – sono sempre le stesse, ma nonostante questo la politica non riesce ad affrontare in maniera incisiva il problema.

Secondo i dati elaborati dall’osservatorio Vega, su 776 morti sono 209 coloro che hanno perso la vita in itinere, cioè nel tragitto casa-lavoro. Anche questo è un aspetto controverso, perché non vengono tenuti in considerazione i decessi di chi lavora in nero e muore mentre – magari con mezzi di fortuna, come avviene nelle campagne della provincia di Ragusa – cerca di raggiungere i campi agricoli. L’osservatorio ha stilato anche una graduatoria a livello provinciale. Territori che sono elencati in ordine di incidenza degli infortuni mortali rispetto al valore di incidenza media nazionale, cioè il numero di infortuni mortali – 24 – ogni milione di occupati. Nell’Isola, tenendo conto di questi numeri, al vertice c’è la provincia di Trapani (sei vittime), poi quella di Caltanissetta, che ne conta tre. Cifre che valgono il nono e il decimo posto nella classifica nazionale, al cui vertice c’è la provincia di Aosta, con quattro morti rispetto a un numero di occupati pari a 56mila. Seguono Isernia e Catanzaro – rispettivamente con due e sette casi – ma un indice di incidenza sugli occupati di 67,8 e 59,9. Palermo si attesta al tredicesimo posto, con 14 morti nei primi nove mesi del 2024, a fronte di 335mila occupati e un incidenza del 41,8. In zona rossa ci sono anche Messina – 27esima (sei vittime) – e Agrigento, 30esima (quattro vittime). La prima provincia siciliana a non essere in zona rossa, ma in quella arancione, è quella di Siracusa: tre vittime e 110mila occupati. Ragusa è 46esima (tre vittime). Catania è 64esima, con un’incidenza del 22, sette vittime e 318mila occupati. In fondo alla classifica Enna, con nessun caso accertato, così come è avvenuto nelle province di Ascoli Piceno, Biella, Pistoia e Rovigo.

Le donne che sono morte sul lavoro da gennaio a settembre 2024 sono 38, mentre 25 hanno perso la vita in itinere. Le persone straniere decedute sono invece 132, mentre sono 39 quelle decedute a causa di un infortunio in itinere. Il martedì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali, considerando sempre il periodo gennaio-settembre 2024. Le denunce di infortunio totali crescono dello 0,5 per cento rispetto a settembre 2023: le denunce erano 430.829 a fine settembre 2023, nel 2024 sono passate a 433.002. Anche a fine settembre del 2024 il più elevato numero di denunce totali arriva dalle attività manifatturiere, seguono le costruzioni, la sanità e il trasporto.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]