Bisogna accettare sportivamente le sconfitte. E pensare alle nuove strade (dissestatte)
Palermo non sarà la Capitale europea dello sport. Non ci resta che la munnizza
BISOGNA ACCETTARE SPORTIVAMENTE LE SCONFITTE. E PENSARE ALLE NUOVE STRADE (DISSESTATTE)
Palermo non è diventata la Capitale europea della cultura. E non sarà nemmeno la Capitale europea dello sport. Così ha deciso l’Aces Europe, l’associazione che raccoglie le capitali e città europee per lo sport. Il ‘titolo’, chiamiamolo così, di Capitale europea dello sport è andato a Praga.
Via, tra di noi ce lo possiamo dire: ma dove l’avevano visto a Palermo tutto questo sport? Allo stadio delle Palme? Alla piscina comunale? Al circolo del tennis?
Comunque non bisogna disperare. Anche se a Palermo non siamo riusciti a farci incoronare ‘Intellettuali’ (cultura) e nemmeno fenomeni dello sport, abbiamo altre carte da giocare.
Potremmo presentare la candidatura a Capitale delle strade dissestate. Grazie a una serie di congiunzioni astrali – strafottenza del Comune e lavori ‘intelligenti’ per l’ancora più ‘intelligente’ tram – Palermo ha ‘ottime’ possibilità di primeggiare.
Anche sull’immondizia non scherziamo. Nonostante i palermitani paghino la Tari più salata d’Italia, la città è sempre sporca. Con i cittadini danneggiati tre volte:
– perché pagano un sacco di soldi per un servizio pessimo;
– perché la città è sempre sporca;
– perché sono considerati sporchi, cosa che non è vero, ma che così appare proprio perché chi deve pulire la città si guarda bene dal farlo.
E poi – lo possiamo dire – abbiamo la discarica che non finisce mai di riempirsi. Chi è che può competere con le vasche di Bellolampo?
Palermo Capitale della munnizza europea, allora? Volendo, non è che si può parlare sempre di euro e Bce…