Ci voleva un politico di Treviso per denunciare lo scempio che si vuole consumare alle spalle della Valle dei Templi?
Dal Veneto ad Agrigento per fare il Sindaco: “Stop al progetto del rigassificatore”
Non c’è ancora nulla di ufficiale. Ma sta già facendo discutere parecchio di sé. Parliamo del deputato nazionale della Lega Nord, Marco Marcolin, che ha annunciato la sua intenzione di candidarsi come Sindaco di Agrigento. Come sappiamo, la Città dei Templi, dopo le dimissioni di Marco Zambuto, in primavera, sarà chiamata a rinnovare la sua ammnistrazione comunale E direttamente da Treviso, Marcolin, che è veneto di “madre sarda” propone il suo nome per la guidà della Città. Lo abbiamo intervistato.
Ma come le è venuta in mente questa idea?
“Sono un innamorato di Agrigento e della Sicilia in generale e penso di potere svolgere un buon lavoro per la città. Sono già stato Sindaco e poi sono diventato deputato. Ho visto cos’è la politica e ho capito che mi piace molto di più fare l’amministratore. Ho voglia di tornare a farlo, con una città importante come la bellissima Agrigento dove ho parecchi amici con i quali scherzosamente si è sempre parlato della possibilità di candidarmi. Poi, da un anno a questa parte, il discorso si è fatto più concreto”.
Parliamo allora di Agrigento. Quale sarebbe per lei la priorità da Sindaco?
“Agrigento è una città che deve vivere di turismo. Innanzitutto farei di tutto per bloccare quell’osceno progetto di un rigassificatore alle spalle della Valle dei Templi. Un vero scempio. Non sono contrario in via generale a queste infrastrutture, ma certo non si possono realizzare vicino ad un sito che è patrimonio dell’Unesco”.
Si rende conto che, con questa affermazione, probabilmente, si attirerà addosso l’ira della grande stampa nazionale? Indimenticabile l’apologia del rigassificatore di Agrigento del Corriere della Sera, ad esempio…
“Non è un mio problema, non faccio politica per soldi. Quel progetto è assurdo e va fermato, spero di arrivare in tempo”.
D’accordo, una battaglia importante. Ma gli elettori siciliani riusciranno a dimenticare i pesanti attacchi della Lega Nord contro la Sicilia?
“Questi attacchi non fanno parte della mia cultura e credo, tra l’altro che siano cose vecchie. Io posso solo dire che la Sicilia è una terra bellissima che andrebbe conosciuta meglio e governata meglio. Tra l’altro mi candiderei, innanzitutto, come persona, con una mia lista.
Si ma…
“Certamente faccio riferimento al Movimento della Lega Nord e mi piacerebbe contribuire al progetto di Salvini di un movimento per il Sud, ma ripeto, io mi candido come amministratire di una città, se poi si potrà costruire anche un progetto politico, vedremo. Quello che è certo e che dobbiamo abbandonare i vecchi approcci e i vecchi rancori. Dovremmo pensare ad un modo nuovo di fare politica senza pregiudizi e preconcetti né da un lato, né dall’altro”.
Lei arriva dal Veneto dove il movimento indipendentista è forte. Come, forse saprà, anche in Sicilia, seppur frammentato, è vivace. Ma l’indipendenza, secondo lei, è un sogno o un progetto realizzabile?
“E’ sicuramente un progetto, nel senso che la gente, come è successo in Scozia, ha il diritto di scegliere. In Veneto, nonostante tutti gli ostacoli posti da Roma, stiamo andando avanti. In Veneto come in Sicilia, come nelle altre regioni il popolo ha il diritto decidere. Questa è la democrazia avanzata. E penso che sia un processo già in atto e che non si potrà fermare. Non dimentichiamo inoltre che il principio dell’autoderminazione dei popoli è riconosciuto dall’Onu, è un principio sacrosanto”.
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