Trapani, Il PD si spacca sull’accordo federativo con il Psi

SOTTO ACCUSA LA SCELTA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE, MARCO CAMPAGNA, DI ESCLUDERE I 24 CIRCOLI DAL CONFRONTO DEMOCRATICO, LA SENATRICE PAMELA ORRU’ ED IL PARLAMENTARE ALL’ARS, ANTONELLA MILAZZO

Si spacca il Partito Democratico in provincia di Trapani.

Mentre a Palermo si cerca la quadra per il rimpasto al Governo regionale, nel territorio nella provincia trapanese non tutto fila per il verso giusto ed il clima si surriscalda con possibili abbandoni.

La ratifica del patto federativo tra il Partito Democratico ed il Partito socialista dello scorso 28 agosto ha prodotto non poche polemiche in casa PD fino al punto da far spuntare crepe e possibili nuovi scenari.

Sotto accusa il metodo attuato dal segretario provinciale, Marco Campagna, che è anche vice Sindaco al Comune di Castelvetrano, nella gestione dell’appuntamento politico che ha escluso i circoli cittadini ed alcuni parlamentari.

Pomo della discordia, dicevamo, l’incontro che ha dato vita all’accordo politico ed elettorale per avviare un percorso comune sul territorio tra il PD ed il Psi. Incontro svoltosi a Trapani lo scorso 28 agosto con le esclusioni ‘eccellenti’ della senatrice Pamela Orrù, trapanese ‘doc’ e della marsalese Antonella Milazzo, parlamentare del PD all’Ars.

Il patto è stato firmato dalle delegazioni provinciali del Partito Democratico e del Partito socialista italiano composte, la prima, dal segretario Marco Campagna, dal presidente dell’assemblea Christian Emmola, da Baldo Gucciardi, capo gruppo all’Ars, la seconda dalla segretaria provinciale Psi, Vita Barbera, dalla vice segretaria Cathy Marino, dalla coordinatrice regionale donne socialist,e Daniela Virgilio e da Nino Oddo, deputato al Parlamento siciliano.

Non l’ha mandata giù la senatrice Orrù che ha diramato un comunicato sulla vicenda per chiarire la propria posizione e sferrare un deciso attacco al segretario provinciale del Pd, Marco Campagna.

“Alla luce del patto federativo sancito in settimana tra PD e PSI – commenta la senatrice trapanese del PD – apprendo che la linea politica provinciale del Partito segue la direzione già democraticamente tracciata da tempo dal Partito Democratico del Comune capoluogo”.

Parole fredde che denotano come la senatrice Orrù abbia preso le distanze da quanto accaduto e dalla scelta del segretario provinciale Campagna di escludere dal momento di confronto politico i circoli cittadini del PD.

“Tuttavia auspico che la genesi di nuovi percorsi politici che abbia refluenze immediate e future su tutti i circoli della provincia – puntualizza la Orrù – sia intrapresa in una ottica di sinergia con tutti i territori e con tutti i livelli di rappresentanza, rendendoli fattivamente partecipi”.

Dalle parole dell’esponente trapanese al Senato della Repubblica, che ha raccolto molte voci di dissenso, si evince la difesa dei territori e del principio democratico che vede la base degli iscritti protagonista dei momenti di cambiamento e delle scelte importanti che tracciano la strategia e gli obiettivi del Pd in provincia di Trapani.

“Pertanto, qualsiasi iniziativa destinata a produrre effetti politicamente rilevanti – aggiunge la Orrù – deve essere valutata attraverso un sano, costruttivo e democratico confronto negli organismi preposti, al fine di consolidare una sempre maggiore, chiara ed efficace unità d’intenti all’interno del nostro partito”.

La senatrice, oltre che difendere il territorio ed il ruolo dei circoli, messi da parte dal segretario Campagna in occasione della firma del patto federativo con il Psi della provincia di Trapani, lascia intendere che ‘il lupo perde il pelo ma non il vizio’.

Chiara allusione al Partito Democratico trapanese, quella della senatrice Orrù, che da un lato punta al ringiovanimento dei quadri dirigenti e, dall’altro, continua ad adottare criteri personalistici ed accentratori, tipici del vecchio modo di fare politica.

La chiave di lettura sembra portare proprio alla gestione da Prima Repubblica, da parte del segretario Campagna, dell’incontro che ha portato all’accordo federativo tra PD e Psi in provincia di Trapani con l’esclusione non solo dei circoli ma anche della stessa Orrù e del parlamentare all’Ars, Antonella Milazzo.

“La crescita di questo territorio è legata a doppio filo al presente ed al futuro prossimo del Partito Democratico – puntualizza la senatrice trapanese -. Solo un PD che, pur nel rispetto delle diverse anime culturali e di pensiero che lo compongono, segue un cammino democraticamente unitario – conclude la Orrù – può ergersi a fattivo e credibile interlocutore rispetto alle non più procrastinabili esigenze di sviluppo della nostra provincia”.

L’appello della senatrice Orrù all’unità del partito ed il richiamo ai principi democratici di gestione del partito, suonano come una bocciatura di Marco Campagna e del suo operato che ha portato all’esclusione dei circoli territoriali del partito dal dibattito politico sulla firma del patto federativo.

Sembra ufficializzarsi, quindi, una contrapposizione tra la Orrù ed il segretario provinciale Campagna che viene, di fatto, invitato a chiarire i motivi delle esclusioni eccellenti dei presidenti dei 24 circoli della provincia di Trapani, lasciati fuori dal confronto sul patto federativo con il Psi se vuole evitare che la vicenda possa degenerare e sfuggirgli di mano.

Così come il segretario Campagna, dovrebbe rispondere del mancato coinvolgimento della senatrice Pamela Orrù e del parlamentare regionale Antonella Milazzo, vista la presenza solamente del deputato Baldo Gucciardi all’appuntamento che ha portato alla firma del patto federativo con il PD.

Semplici frizioni o una spaccatura in seno al PD trapanese?

Qualche giorno fa abbiamo parlato di dissidi tra l’Amministrazione comunale di centrosinistra di Castelvetrano e la parlamentare regionale, Antonella Milazzo. Ora spuntano altre polemiche.

Le prossime settimane ci diranno di più.

Nota a margine

Un dato comunque emerge da questa storia: il PD con Marco Campagna, giovane pupillo di Baldo Gucciardi, ha innovato anagraficamente, ma non nell’atteggiamento e nel metodo che, alla luce dei fatti narrati, resta da Prima Repubblica.

Una brutta storia che potrebbe portare a ulteriori strascichi.

Un esempio? La vicenda di Marsala ed il peso dell’esclusione di Antonella Milazzo dalla firma del patto federativo con i socialisti trapanesi.

Sottoscrivere un importante accordo con il Psi che porterà a scombussolamenti negli assetti locali, a cominciare dalle prossime elezioni al Comune di Marsala, commissariato recentemente per effetto di una condanna che ha colpito il sindaco Giulia Adamo, non può tenere fuori il deputato lilibeo.

Antonella Milazzo, fedelissima di Baldo Gucciardi, almeno fino a prima del 28 agosto, ha cercato di reagire all’esclusione dal tavolo federativo, ma lo ha fatto in maniera confusionaria e dannosa per sé. Qualche giorno fa, come già ricordato, abbiamo già raccontato di una uscita poco felice della Milazzo su Castelvetrano e la giunta municipale guidata dal sindaco Felice Errante e dal vice sindaco Marco Campagna.

Pur di colpire il segretario provinciale pidiessino per lo ‘sgarbo’ comminato al deputato marsalese, la Milazzo ha esternato il suo dissenso sull’intesa politico-amministrativa nel comune di Castelvetrano, attaccando il sindaco selinuntino, Felice Errante, il Nuovo centro destra e l’alleanza con il Pd, no sortendo alcun effetto.

Un autogol che conferma la poca dimestichezza della Milazzo con i tatticismi e con il politichese.

Purtroppo il parlamentare marsalese del PD all’Ars non è nuova a scivoloni e tonfi mediatici.

Recentemente ne ha combinata una delle sue nel tentativo di difendere l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. E per farlo ha pensato bene di uscire con una dichiarazione di sostegno e solidarietà in favore della Scilabra, qualche ora prima dell’audizione del 26 agosto scorso in commissione Cultura e Lavoro all’Ars.

Audizione storica per i risvolti politici, amministrativi e giudiziari celebrata sul fallimento dei tirocini formativi e sullo scontro tra la dottoressa Anna Rosa Corsello, ex dirigente generale al Lavoro ed alla Formazione professionale e la stessa giovane ‘assessora’, pupilla del presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Peccato che l’onorevole Milazzo abbia dimenticato, nella qualità di componente della citata commissione Cultura e Lavoro all’Ars, di intervenire per arringare in favore della Scialbra con contenuti e fatti.

Prendere le difese di un componente di Giunta, sostenuto dal partito al quale si appartiene, ma restarsene muti o quasi è davvero pazzesco.

Avrà il coraggio, Antonella Milazzo, per il ruolo di parlamentare della Regione siciliana, di contrapporsi a Marco Campagna a ‘muso duro’ per quanto accaduto sul patto federativo e sui possibili risvolti alle imminenti elezioni amministrativa a Marsala, anche a costo di scontrarsi con un ‘colosso politico’ come Baldo Gucciardi?

 

 


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