Piano Giovani, Pagliaro (Cgil): “La Regione siciliana peggio della Repubblica delle banane”

ANCHE IL SINDACATO SI SCHIERA CONTRO IL GOVERNO CROCETTA E NE CRITICA L’OPERATO. “L’INETTITUDINE DEGLI ASSESSORINI”

Sul fallimento del Piano Giovani e del Bando/Tirocini formativi esce allo scoperto anche al Cgil siciliana che accusa apertamente il Governo del presidente Rosario Crocetta di incapacità gestionale. E lo fa attraverso le parole del suo leader in Sicilia, Michele Pagliaro.

“Quello del Piano Giovani è un fallimento che si somma a tutte le mancate riforme della Regione – afferma Pagliaro -. Sta accadendo l’incredibile, siamo peggio che nella Repubblica delle banane”.

“La Regione con il suo Governo fino ad oggi – puntualizza il segretario generale della Cgil siciliana – non è stata capace di spendere nemmeno le risorse che, dopo la rimodulazione ad opera e per volontà dell’allora ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, potevano essere spese, addirittura senza il necessario cofinanziamento previsto per i Fondi europei”.

“Questo la dice lunga sulle inettitudine di assessorini e pseudo dirigenti nostrani – rilancia Pagliaro -. Il giudizio, anche da parte nostra, non può che essere negativo”.

Nel suo appunto critico, il segretario generale della Cgil siciliana chiede al presidente della Regione “quanto tempo dovranno aspettare ancora i giovani siciliani”.

Pagliaro definisce anche “incredibile la scelta finale operata, in solitudine, ma non ci crede nessuno, dalla Dirigente di liberalizzare fuori ogni misura e senza nessun controllo l’incontro fra domanda e offerta con una pioggia di tirocini”.

“Non era il caso di valutare meglio le proposte in campo – precisa Pagliaro – come quella di chiedere un contributo alle aziende ospitanti, piuttosto che darlo a pioggia anche per i guardia pecore che non sono l’unico caso limite? Non sarebbe stato più opportuno selezionare le aziende chiedendo un contributo minimo piuttosto che darlo?”

Nota a margine

In questa triste quanto grottesca storia della gestione del Piano Giovani e non solo della misura dei tirocini formativi, il Governo regionale ha messo a nudo tutta l’inadeguatezza.

La scelta di assessori ‘tecnici’ (di cosa?) si è rivelata un tonfo senza precedenti. Quel che non convince è dover rilevare che il governatore Crocetta, di fronte a simili catastrofi, non ha assunto alcuna decisione consequenziale, limitandosi a fare il ‘pompiere’.

Cosa c’è sotto? Davvero il presidente della Regione ha le mani legate e non ha il potere di assumere decisioni drastiche?

In quali mani è caduta la Sicilia? Cosa dovrà ancora succedere prima che cambi qualcosa? Forse un cataclisma di maggiore portata di quello registrato sui media fino ad oggi?

Interrogativi che non ci poniamo solamente noi che di critiche, all’attuale Governo regionale, non ne abbiamo lesinato in questi mesi. A chiederselo sono i siciliani e gli oltre 8 mila lavoratori della Formazione professionale violentati nella loro dignità e sconfitti come lavoratori.

Grazie a questo ennesimo ‘bordello’ nessuno ne parla più, quasi non ci fosse più un’emergenza occupazionale e, quindi, sociale.

Da qualche mese stiamo assistendo all’arrembaggio della ‘diligenza’ con metodi che appaiono ogni giorno che passa sempre più cattivi. A farne le spese i siciliani che non vedono un briciolo di risposta.

La speranza si va affievolendo sempre più in un disastro che definire ‘macelleria sociale’ è davvero riduttivo.


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