Paul McCartney è morto?

“Se fossi morto, sarei stato sicuramente l’ultimo a saperlo!”. E’ stato questo il commento ironico e surreale di Paul Mc Cartney circa la sua morte. Non è di certo una novità che i fans creino leggende piuttosto originali riguardanti i loro idoli – si pensi ai vari Elvis, Marilyn Monroe e Jim Morrison che, tutt’oggi in vita, proseguirebbero segretamente la loro esistenza lontano dal mondo dello spettacolo. Ma è decisamente strano che numerosi individui insistano nel voler provare l’avvenuta morte di McCartney, che ancora oggi appare sporadicamente in tv e nei tabloid britannici (sporadicamente, ma decisamente in vita!) , basandosi su indizi disseminati nelle copertine dei Beatles e nelle loro canzoni.

L’affaire “Paul Is Dead” nasce il 12 Ottobre 1969, quando un tale telefona in diretta all’emittente radiofonica NKNR-FM di Detroit, confidando al dj e agli ascoltatori di essere a conoscenza della morte di Paul Mc Cartney, avvenuta tre anni prima, e suggerendo di osservare attentamente le copertine dei dischi pubblicati dal ’66 in poi.

Per quanto riguarda le circostanze della morte dell’ex Beatle, esistono svariate versioni dei fatti (già indice di incertezza e quindi di scarsa attendibilità): sostanzialmente, sembra che Paul abbia pesro la vita in un incidente automobilistico, rimanendo decapitato in seguito all’urto contro il parabrezza della macchina. Il manager dei Beatles, con il beneplacito degli altri tre (o a loro insaputa, a seconda delle versioni) avrebbe poi fatto seppellire Paul in segreto, rimpiazzandolo con un sosia, tale William Campbell, (o Will Sheppard, o ancora Billy Shears), il quale sarebbe stato sottoposto ad interventi di plastica facciale e a numerose sedute di comportamento, sino ad assumere un’impeccabile somiglianza con il defunto. In effetti, la casa discografica dei Beatles, la EMI records, aveva indetto un concorso per gli aspiranti sosia dei Beatles, ma il vincitore non venne mai nominato; inoltre, dal ’67 in poi il gruppo non si esibì più dal vivo: alcuni sostengono che il sostituto fosse molto più alto di Paul; noi preferiamo credere che la mancata apparizione in pubblico fosse dovuta a motivi di crisi interna del gruppo.. Ma perché sostituire il povero Mc Cartney? La ragione sarebbe soprattutto di tipo economico: nel ’66 infatti il gruppo era all’apice del successo ed il manager non voleva che si sciogliessero proprio in quel momento. I sostenitori del PID affermano che, dopo quella data, la musica dei Beatles sarebbe cambiata, evolvendosi in un genere meno spensierato, a volte cupo e con picchi psichedelici, proprio a causa della scomparsa di Paul. Ma ora veniamo ad alcuni degli “indizi” nascosti nelle copertine dei dischi e in alcune canzoni:

THE BUTCHER ALBUM: Questa copertina venne ritirata dal commercio perché giudicata troppo splatter; sul braccio di Paul vi sono due denti, quelli che avrebbe perso in seguito allo schianto; George Harrison tiene in mano la testa di un bambolotto proprio accanto a quella di Paul: molti ritengono che si tratti di un’allusione all’incidente..

SGT.PEPPER’S LONELY HEARTS CLUB BAND:  L’intera scena rappresenta un funerale! Il nome del gruppo è composto con i crisantemi, che disegnano anche un piccolo basso, lo strumento di Paul, al quale manca una corda. Al centro dell’immagine vi è una grancassa: se si pone uno specchietto a metà tra le parole “lonely” e “hearts” in essa contenute, si formeranno le parole “I ONE I X HE DIE”.   interpretabili come 1 1 1 , ossia i 3 beatles rimasti e “lui muore”. Ancora, in basso a destra, vi è una bambola che ha sul grembo una macchinina che, manco a dirlo, è orientata verso la parola “stones” stampata sulla maglietta del pupazzo. Nel folto gruppo di personaggi compare il dio distruttore Shiva che con una mano indica Paul; inoltre sono presenti anche i Beatles “vecchia maniera”: Ringo Star piange e Paul lo consola. Sopra la testa del Paul in tuta circense compare il palmo disteso di una mano, un simbolo di morte presso alcune culture orientali. questa foto rappresenta i quattro seduti: solo Paul tiene le gambe incrociate, assumendo la posizione con in cui i Celti usavano seppellire i morti. Sulla manica sinistra della sua giacca si nota uno stemma che recita OPD, interpretabile come Officially Pronounced Dead o come Ontario Police Departement(!).

MAGICAL MYSTERY TOUR: Secondo le religioni nordiche, il tricheco è simbolo di morte; sebbene non sia possibile capire chi dei quattro indossi questa maschera, nella canzone Glass Onion( che in slang significa “maniglie della bara”) si canta: <>. In questo album sono presenti atri indizi, a tratti inquietanti: guardando il nome del gruppo con uno specchietto, sembra infatti comparire, con un pò di fantasia, un numero telefonico, 2317438.   Alcuni giurano di averlo composto e di aver sentito , dall’altro capo, una voce rispondere <>. Addirittura, alcune “orecchie fini” affermano che John Lennon, alla fine di “Strawberry Fields Forever” dica “I buried Paul”, anzichè, come sembra ai più, “Cramberry sauce”(si noti l’affinità dei suoni).

ABBEY ROAD: La copertina di questo  disco, come in Sgt. Pepper’s, è stata interpretata come l’allegoria di un funerale: Lennon in testa alla processione, vestito di bianco come un sacerdote, George e Ringo vestiti di nero e Paul, in mezzo a loro é l’unico scalzo e ad occhi chiusi, e cammina con il passo sfasato rispetto agli altri tre. Sullo sfondo vi è un maggiolino targato LMW 28IF, interpretato dal PID come “Linda Mc Cartney Widowed” e “28 (anni) Se (fosse vivo). Peccato che nel ’66 Paul e Linda non stessero ancora insieme e che in quell’anno Paul avrebbe avuto 27 anni, non 28!

Esistono moltissimi altri “indizi” sparsi nei dischi dei Beatles, senza considerare i numerosissimi “messaggi rovesciati” presenti in alcune canzoni e che, ascoltati al contrario, darebbero luogo a frasi come “he’s dead”, “miss him”, eccetera, e senza considerare gli altrettanto cospicui riferimenti esoterico- religiosi.
I membri del PID hanno di certo applicato numerose forzature, ma è innegabile che molti indizi scoperti esistano davvero! Come possiamo allora interpretarli senza porre fine alla vita di nessuno? Esistono diverse scuole di pensiero: alcuni ritengono che il caso sia stato fatto esplodere nel ’69, l’anno dello scioglimento del gruppo, in un tentativo di rilanciarlo: ma ciò non spiegherebbe l’esistenza a priori degli indizi( è improbabile che certe immagini o certe strofe fossero state create con il preciso intento di farne un caso, molti anni dopo!).

Sembra invece maggiormente verosimile la pista dello scherzo ai fan da parte dei baronetti: è nota la propensione di Lennon per lo humor nero, la sua conoscenza delle religioni celtiche e orientali, e la tendenziale passione per le leggende metropolitane della gente d’oltremanica.. Insomma, ridiamoci sopra! Proprio come ha fatto lo stesso Paul Mc Cartney, il quale in un suo recente disco, intitolato per l’appunto “Paul is live”, si fa immortalare in copertina mentre attraversa Abbey Road: sullo sfondo, compare nuovamente un maggiolino Volkswagen, questa volta targato 51IS, ossia “ha 51 anni”: Paul è vivo!


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