Iacolino: “Nella Ue serve una nuova governance. L’Italia faccia squadra con altri Paesi”

SECONDO L’EUROPARLAMENTARE USCENTE RICANDIDATO, IN FORZA ITALIA, NEL COLLEGIO SICILIA-SARDEGNA, SERVONO POLITICHE DI RILANCIO DELL’ECONOMIA. “I FONDI STRUTTURALI VANNO ESCLUSI DAI VINCOLI DEL PATTO DI STABILITA'”

“L’Italia deve puntare ad una governance economica dell’Unione europea in grado di conciliare flessibilità e sviluppo delle politiche di crescita dei territori, a cominciare dall’esclusione del conteggio dei fondi strutturali dai vincoli posti dal Patto di stabilità”.

 

A dirlo è l’europarlamentare Salvatore Iacolino (Fi-Ppe), vice capo delegazione di Forza Italia a Strasburgo, secondo cui “i sorrisini di Barroso e Van Rompuy all’indirizzo di Renzi – simili a quelli di Merkel e Sarkozy per Berlusconi, due anni e mezzo fa – allontanano l’Unione europea dall’Italia. Si tratta di un atteggiamento che non fa altro che alimentare il fronte degli euroscettici, proprio l’opposto di ciò che serve in questo momento”.

In questi giorni l’Italia dovrebbe concludere l’accordo di partenariato con l’Unione europea: strumento che serve per stabilire la strategia – risultati attesi, priorità e impiego dei fondi comunitari – per il periodo di programmazione 2014-2020.

“È necessario indicare una lista di priorità su cui concentrare lo stanziamento delle risorse economiche. Non è più ammissibile ripetere gli errori fatti nelle passate programmazioni: basta spese improduttive ed inefficienti, in ballo c’è il futuro del nostro Paese e di aree non sviluppate come la Sicilia. Una responsabilità anche per la nostra Regione, che finora ha sprecato gran parte dei fondi strutturali”, sottolinea Iacolino.

“In quest’ottica – conclude l’europarlamentare uscente e ricandidato nel collegio Sicilia-Sardegna – Forza Italia è anche convinta che, per rivedere il limite del 3% del rapporto deficit-Pil, previsto oltre venti anni fa dal trattato di Maastricht, occorra una seria azione di lobbing con altri Stati membri. L’Italia deve fare squadra, a cominciare da nazioni come Francia e Spagna che condividono con noi gli stessi problemi economici, per imporre nuove regole in grado di attirare investimenti internazionali, favorire la crescita e l’occupazione”.

 

 

 

 

 

 

 

due anni e mezzo fa – allontanano l’Unione europea dall’Italia. Si tratta di un atteggiamento che non fa altro che alimentare il fronte degli euroscettici, proprio l’opposto di ciò che serve in questo momento”.

In questi giorni l’Italia dovrebbe concludere l’accordo di partenariato con l’Unione europea: strumento che serve per stabilire la strategia – risultati attesi, priorità e impiego dei fondi comunitari – per il periodo di programmazione 2014-2020.

“È necessario indicare una lista di priorità su cui concentrare lo stanziamento delle risorse economiche. Non è più ammissibile ripetere gli errori fatti nelle passate programmazioni: basta spese improduttive ed inefficienti, in ballo c’è il futuro del nostro Paese e di aree non sviluppate come la Sicilia. Una responsabilità anche per la nostra Regione, che finora ha sprecato gran parte dei fondi strutturali”, sottolinea Iacolino.

“In quest’ottica – conclude l’europarlamentare uscente – Forza Italia è anche convinta che, per rivedere il limite del 3% del rapporto deficit-Pil, previsto oltre venti anni fa dal trattato di Maastricht, occorra una seria azione di lobbing con altri Stati membri. L’Italia deve fare squadra, a cominciare da nazioni come Francia e Spagna che condividono con noi gli stessi problemi economici, per imporre nuove regole in grado di attirare investimenti internazionali, favorire la crescita e l’occupazione”.

 

 

 

 

 

 

 


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