Paulo, l’attaccante ritrovato

di Gabriele Bonafede

Il sabato palermitano di calcio ha detto un nome: Paulo Exequiel Dybala da Laguna Larga (Argentina). Vent’anni, dal viso d’eterno bambino, ed eterna promessa, ha sentito molto il peso del costo pagato per il suo cartellino. Soprattutto in questa stagione: non segnava da mesi, ma stavolta ha consegnato la vittoria ai rosa. E lo ha fatto  con un gol da fantacalcio o “playstation”: tiro a volo su pregevole assist di Vazquez (un altro “ritrovato”), col suo sinistro potente, preciso, micidiale.

Quella palla meglio non poteva entrare, in uno spazio ristretto, tra portiere e incrocio, sul primo palo. Una precisione millimetrica con quella velocità che lascia di stucco qualsiasi portiere, unita a una potenza sbalorditiva per un giocatore così minuto. Il calcio è bello per questo: i piccoletti esplodono energia e deliziano con dribbling e traiettorie da maghetti.

Dybala non poteva indovinare momento migliore per farsi ritrovare pronto all’appuntamento con il gol: il Palermo è in piena emergenza in attacco e alla prossima partita con il fanalino di coda Juve Stabia mancheranno Belotti, Hernandez e Lafferty, quest’ultimo squalificato per la stupidata di togliersi la maglia dopo aver siglato il momentaneo 1 – 0.

Se la squadra ritrova un giocatore che ha sempre sostenuto, e che è sempre stato apprezzato dai tifosi rosanero anche se ha segnato poco, la stessa non ha ancora ritrovato il pubblico. Pochissimi al Barbera contro i rivali del Bari, complici le previsioni del tempo, sbagliate come al solito. Si diceva pioggia torrenziale e invece c’è stata un’intermittente pioggerellina che ha reso il campo migliore.

Adesso non ci sono più scuse per non andare allo stadio: il Palermo è primo, stacca gli altri, e produce un gioco concreto facendo rinascere, facendo crescere, quelle promesse che fino a pochi mesi fa erano rimaste tali. Oltre a Dybala, anche Munoz, Ujkani, Morganella, Milanovic, Stefanovic, Vazquez, Bolzoni sono maturati o confermano qualità non solo teoriche ma espresse sul campo.

Tifosi al Barbera per Palermo-Padova 1-0. Foto di Gabriele Bonafede

A Castellammare di Stabia potrebbe esserci sul campo una coppia inedita in attacco: Dybala e Malele, due giocatori che per fisico e caratteristiche possono integrarsi benissimo, soprattutto in una partita in trasferta contro una squadra tecnicamente inferiore. Ambedue veloci, Malele sa “far salire la squadra”, come si dice in gergo, e può far inserire Paulo, o centrocampisti offensivi come Stefanovic e Vazquez, quest’ultimo divenuto il nuovo beniamino del Barbera.

Aggiungiamo che il trio Barreto-Maresca-Bolzoni da ampie garanzie a centrocampo, che la difesa è ben registrata (la migliore del torneo), e che Lazaar sta mantenendo tutte le promesse e oltre, e abbiamo un quadro che non può che far sognare un pronto ritorno in A. La lunga panchina di qualità fa il resto, che non è poco: in molte occasioni il Palermo ha fatto punti grazie alle tante alternative di qualità nei vari ruoli, sempre adeguate per questa categoria.

Sono adesso 10 i punti conquistati da Iachini nelle prime sei partite del “ritorno”, e senza sconfitte, laddove Gattuso ne aveva conquistati solo sette. Dirette rivali come Empoli e Cesena non si devono più incontrare, e il primato può essere mantenuto fino alla fine. Soprattutto con l’aiuto dell’attaccante ritrovato: Paulo.


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