Privare la povera gente di un tetto sulla testa, non è etico. Partecipare alle aste giudiziarie che svendono le abitazioni di persone in difficoltà economiche non è da cristiani.
Anche la Chiesa in campo contro le aste giudiziarie
Privare la povera gente di un tetto sulla testa, non è etico. Partecipare alle aste giudiziarie che svendono le abitazioni di persone in difficoltà economiche non è da cristiani.
Un messaggio forte e chiaro quello lanciato da don Corrado Lorefice, Vicario Foraneo di Modica, che si schiera al fianco del ‘Comitato contro le aste giudiziarie‘ e invita tutti i preti della zona a sensibilizzare i cattolici che frequentano le loro parrocchie su questo tema.
Un tema caldissimo. Ogni giorno le cronache ci raccontano di casi di disperazione che esplode dopo il pignoramento della casa. Persone in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo, messe in ginocchio da un sistema spietato.
L’appello di don Lorefice fa seguito ad un incontro contro il Comitato, nato qualche settimana fa, su iniziativa di numerose associazioni e movimenti. Tra questi: Altragritcoltura con Gaetanno Malannino e Maurizio Ciaculli, il movimento dei Forconi con Mariano Ferro, Sos Impresa con Riccardo Santamaria, lassociazione nazionale Consumatori di Vittoria con Gianni Leone e limprenditore agricolo Angelo Giacchi.
Gli obiettivi del Comitato sono essenzialmente due: percorrere tutte le vie legali per ottenere la sospensione delle aste giudiziarie per morosità incolpevole. Creare una rete sociale in sostegno di tutti coloro che, colpiti dalla crisi, rischiano di ritrovarsi in mezzo ad una strada.
“Speculare sul dolore di una famiglia per meri motivi economici, non è accettabile. La casa di abitazione deve essere considerata sacra- ha sottolineato Mariano Ferro- oggi chi si trova in difficoltà economiche è spesso incolpevole, egli non è un fallito, ma una vittima del sistema, quindi va difeso”.
Un concetto, che come detto, trova riscontro nelle dottrine della Chiesa e che con l’appello di Don Lorefice, diventa anche un monito per i cristiani, che non possono trasformarsi in sciacalli, neanche se la legge lo consente.