Individuato dalla procura di siracusa il tunisino ha avuto notificato il fermo detentivo. Lo scafista risulterebbe anche parte della rete di trafficanti a terra.
Siracusa, arrestato scafista tunisino. Era l’organizzatore del barcone con 244 migranti
INDIVIDUATO DALLA PROCURA DI SIRACUSA IL TUNISINO HA AVUTO NOTIFICATO IL FERMO DETENTIVO. LO SCAFISTA RISULTEREBBE ANCHE PARTE DELLA RETE DI TRAFFICANTI A TERRA.
di Mauro Seminara
Tra i barconi soccorsi nei giorni scorsi dalla Marina Militare ce ne era uno piuttosto carico. Un vecchio peschereccio che trasportava clandestinamente in Italia 244 persone. Tra loro c’era un po’ di tutto, ogni etnia. Profughi sub-sahariani, magrebini e infine anche due tunisini, uno dei quali indicato dai migranti come scafista e non solo. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Siracusa Paolo Giordano e dal responsabile capo del Gruppo Interforze, il vicecommissario Carlo Parini, indicano il tunisino quale nuova figura professionale inserita nella rete del traffico di esseri umani. Lo scafista sarebbe infatti anche procacciatore dei propri passeggeri. Questi avrebbe infatti organizzato il viaggio partito dalla Libia e terminato con il suo arresto in Italia. Incensurato e sconosciuto, mai espulso quindi dal nostro paese, lo scafista apparterrebbe alla nuova logica organizzativa dei trafficanti. Una logica imprenditoriale affinata e ottimizzata adesso con l’arruolamento di scafisti a perdere, probabilmente a provvigione, che contribuiscono ad aumentare il volume di affari dovendosi procacciare essi stessi la “merce” da trasportare. Il “carico” era arrivato ieri nel porto di Augusta a bordo della nave San Giusto insieme ad altri seicento migranti soccorsi negli stessi giorni a nord della costa libica, in acque internazionali.