Lettera aperta di un ‘suo’ elettore al governatore Rosario Crocetta

LE SPERANZE, DELUSE, DI CHI HA VOTATO PER L’ATTUALE GOVERNATORE DELLA SICILIA

Egregio Presidente

Le scrivo perché, da un po’ di tempo a questa parte, mi pongo una serie di legittimi interrogativi: domande che si pongono moltissimi siciliani (che assieme a me lo hanno convintamente votato e fatto votare), perplessi sul fatto che la sua popolarità, stando ad un recente sondaggio del “Sole 24 Ore”, è giunta ai minimi storici relegandolo all’ultimo posto dell’indice di gradimento dei presidenti delle regioni italiane. Un motivo forse ci sarà, non le pare? O è il frutto, come Lei potrebbe dire, di una congiura mediatica dei suoi detrattori?

A giudicare da come sono andate le cose negli ultimi tempi, il primo interrogativo ci sembra più conducente, I proclami, caro presidente, alla fine non pagano. E di proclami e di sconfessioni e di repentine marce indietro è tutto lastricato il contorto cammino del suo Governo regionale che all’inizio aveva acceso tante speranze ed aspettative nei siciliani. Le delusioni del suo esecutivo, alla fine, hanno purtroppo seppellito i sogni di riscatto di questa martoriata terra e, di conseguenza, relegato la sua popolarità all’ultimo posto della classifica di gradimento.

Un bilancio negativo che prende atto dalle mancate consequenzialità agli impegni presi quando, nel novembre del 2012, all’atto del suo insediamento nella sede della Biblioteca regionale di Palermo, il luogo emblematico in cui aveva visto la luce la costituzione siciliana del 1812, aveva, con enfasi, dichiarato di volere ergersi a tutore, difensore e garante dello Statuto Siciliano e dell’Autonomia Regionale.
Di tutto questo, caro presidente, via via pare che se ne sia scordato e se ne sono perse le tracce, dimostrando di avere solamente abbaiato alla luna. E’ stato un anno di proclami ed annunci – il suo anno di governo – che sicuramente lo consegneranno alla storia della nostra terrà non tanto come il “governatore Crocetta”, ma come il “proclamatore Crocetta”. Un anno di proclami e di promesse mancate, dalla trasformazione delle Province in liberi consorzi alla sua contraddittoria presa di posizione e repentina marcia indietro sul Muos di Niscemi, con buona pace per la salute dei suoi concittadini, dell’Autonomia e della sovranità regionale da Lei all’inizio tanto “proclamata”.

Che dire, poi, della tanta sbandierata“spending review” che, tranne in alcuni casi condivisibile, è stata una pesante mannaia che si è abbattuta su quei settori come, ad esempio, i beni naturali (con la dismissione inqualificabile del patrimonio ornitologico di Villa d’Orleans), ambientali e i beni culturali che potrebbero essere, se adeguatamente supportati e valorizzati assieme al turismo, una fondamentale risorsa economica per la nostra Regione.

Ma della valorizzazione dei nostri beni ambientali, naturali e culturali, caro presidente, Lei pare non abbia consapevolezza e contezza, tutto preso dalla valorizzazione dei giacimenti petroliferi e, soprattutto, tutto preso a “dare i numeri” nelle sue numerose apparizioni televisive che hanno peraltro poi contribuito a determinare il suo calo di popolarità.

Ed ancora, caro Presidente, Le sarei grato, a proposito della sua spiccata predilezione per i giacimenti petroliferi, se mi spiegasse e lo spiegasse ancor più ai siciliani, il regalo fatto alla lobby dei petrolieri, nella legge di stabilità regionale che riduce le royalties dovute alla Regione siciliana dal 20 al 13%. Uno sconto che, in definitiva – se non fosse stato impugnato dall’Ufficio del Commissario dello Stato – avrebbe regalato alle compagnie petrolifere più di 15 milioni di euro facendoli venir meno e sottraendoli alle già asfittiche ‘casse’ della Regione.

A chi giova tutta questa generosità? Non certo ai siciliani, che ancora una volta si chiedono perplessi come mai per loro, ad ogni piè sospinto, le tasse aumentano, mentre alle lobby dei petrolieri non si perde, quando se ne presenta l’occasione, di ridurre le imposte. Misteri della fede.
Poi la ciliegina sulla torta. Ossia l’impugnativa, con tutto il terremoto che ne è conseguito, da parte dell’Ufficio del Commissario dello Stato del 70% degli articoli(34 su 48) della legge di stabilità del suo Governo. Non era mai successo prima. Complimenti, roba da Guiness dei primati.

Per concludere, caro Presidente, c’è da augurarsi che, alla fine, non avesse poi avuto ragione, a suo tempo, l’onorevole Salvatore Morinello, suo concittadino e suo mentore politico, quando in una intervista,nel novembre del 2012, rilasciata al giornale “La Repubblica”, della serie “io lo conoscevo bene” e dal titolo “Crocetta spaccherà i partiti” ebbe a dire ironicamente a proposito della sua elezione a governatore della Sicilia: “Con Rosario Crocetta presidente della Regione ne vedrete delle belle”. Il suo mentore di un tempo in quell’intervista era stato un facile profeta, ma Lei forse è ancora in tempo per smentirlo.

 


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