Afghanistan, due ragazzi decapitati per un amore proibito

UNA VICENDA CHE SI E’ CONSUMATA AL RITMO DI UN TRAGEDIA GRECA

Morire a vent’anni. Prima picchiati a sangue e poi decapitati. Un rituale barbarico che si ripresenta, a Kabul, in Afghanistan, nel 2013. La colpa dei due ragazzi? Essere innamorati. Un amore contro le regole di una società governata ancora oggi dalle tradizioni.

Due ragazzi che hanno inseguito un sogno finito in tragedia. Qualcuno ha parlato di Romeo e Giulietta. Ma forse siamo nel pieno di una tragedia greca.

I corpi dei due ragazzi sono stati trovati dalla Polizia locale nel cimitero di Lashkargah, nella provincia meridionale di Helmand, come già detto in Afghanistan. Non tutti i particolari di questa storia alla quale ancora si stenta a credere sono noti. Le indagini sono in corso. Ma già emergono particolari aggiaccianti.

Sembra che la giovane sia fuggita da casa per raggiungere la residenza del suo fidanzato, ad Hayatullah, nel quartiere di Bolan. Il ragazzo, però, a quanto pare, era già sposato. 

La ragazza aveva abbandonato la propria famiglia perché innamorata del giovane già sposato. Cosa, questa, che non rientra nelle tradizioni di quel Paese. Dove le regole che disciplinano i rapporti tra i sessi sono molto rigide.

 

Per certi veri, è una storia che ricorda la vecchia Sicilia. Dove la tolleranza verso gli amori proibiti non era molto diversa da quella che esiste ancora oggi in Afghanistan. magari non si arrivava alla morte. Ma le ‘punizioni’ anche dalle nostre parti, erano spesso ‘esemplari’.

Quando i genitori della giovane ragazza si sono accorti di quello che stava succedendo è scattata la pesantissima reazione. Si sono recati nella casa del giovane. Le testimonianze raccolte dicono che erano in tanti: almeno quattro, forse cinque automobili.

Tutti a caccia del ragazzo e della ragazza che avevano infranto le tradizioni. I due giovani sono stati, di fatto, sequestrati e portati un un terreno abbandonato. Qui sono stati picchiati e poi decapitati. I loro cadaveri sono stati poi abbandonati in un cimitero.

Anche in Afghanistan, come leggiamo sul siti Leggo, non mancano le organizzazioni che si occupano di diritti umani. E sono proprio queste organizzazioni a raccontare che questi fenomeni, negli ultimi ani, sono in aumento.

 

 

 


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