L’OPINIONE/ PD, Matteo Renzi nuovo ‘Padrone’ di un Partito populista?

I DUBBI DI UN VECCHIO E PRESTIGIOSO DIRIGENTE DELLA SINISTRA

di Pietro Ancona

Il PCI ha avuto nella sua storia leader prestigiosi come Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer per citarne i più importanti. Ma nessuno di loro ha sovrastato il Partito del quale avevano sacrosanto rispetto ed anche timore. Ricordo che Togliatti tenne clandestina la sua relazione con Nildi Iotti perché la morale del Partito non gliene avrebbe mai permesso l’out dal momento che era sposato ad altra donna.

Anche la DC ha avuto segretari del calibro di Fanfani e Moro che non hanno neppure loro sovrastato il Partito. Finora il PD è stato più importante del suo segretario, più importante di Bersani più importante di Epifani.

Con Renzi cambierà tutto. Il PD diventerà niente altro che il seguito elettorale di questo mediocre e pessimo personaggio. Questo processo inizia da una scelta pericolosissima e cioè che le primarie per la elezione del segretario sono aperte a tutti. Questa è la scelta populista per eleggere non un segretario, ma un padrone del Partito.

Se aggiungiamo a questo la legge elettorale che, per quanto potrà essere cambiata, conserverà sempre la sua natura di investitura verticistica dei parlamentari, il gioco è fatto.

In fondo la dialettica all’interno del PD ha finora garantito un minimi di pluralismo. Ora non ci sarà più neppure questo. Avremo un segretario che come primo gesto della sua campagna elettorale attacca il Presidente della Repubblica su una cosa sacrosanta come la richiesta di amnistia.

Renzi ha avuto il mandato dal gruppo che lo insuffla di andare oltre la Fornero nelle “riforme” del lavoro e non dubito che attaccherà prima o poi apertamente la Costituzione.

Il PD, prodotto dagli ex PCI e DC, conferirà a questo mediocre propagandista del politicantismo a questo clone della destra i poteri che non ebbero mai De Gasperi e Togliatti.

Questa è la vita nell’Italia alla fine del 2013!! Evviva!!


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