Lettera da Budapest/ In difesa del buon governo di Victor Orban

UNA MISSIVA RIVOLTA AGL’ITALIANI. PER LOTTARE INSIEME CONTRO L’USUROCRAZIA

Budapest

di Andras Kovacs  

Gentili Italiani vi scrivo questa terza lettera aperta e come sempre vi invio delle informazioni riguardanti l’Ungheria utili magari a risvegliare il comune senso di responsabilità nella comune lotta contro l’usurocrazia! Nel 2010 – come noto – Viktor Orban ha preso le redini del governo ungherese vincendo con i 2/3 le elezioni politiche. Come vi ho scritto tempo addietro (vedi allegati) la sinistra ha lasciato al nuovo capo del governo una brutta situazione: vedi, ad esempio, l’inciucio con l’FMI, in seguito al quale l’Ungheria aveva contratto un mare di debiti, obbligazioni che ora Orban ha estinto ottenendo, in aggiunta, come noto, la chiusura dell’ufficio di Budapest del Fondo Monetario Internazionale, che è stato costretto ad esporre all’esterno della sua ex-sede, il cartello “Closed”.

I Disastri del Socialismo

Prima dell’avvento di Orban l’economia era stata ridotta a livelli davvero critici e il viver quotidiano per la popolazione era davvero problematico per via di misure recessive, come il blocco delle tredicesime; l’abbassamento delle pensioni e degli aiuti per sostenere le famiglie. Durante il “dominio” della sinistra la corruzione era molto diffusa e molto rilevanti e gravi sono stati gli accordi con la mafia e le ingerenze per riuscire a vincere le elezioni politiche. Ancora oggi le pressioni per ritornare al potere e vincere le elezioni con queste particolari modalitá, non mancano.

I Miracoli e il Buon Governo di Viktor Orban

Ma la popolazione ungherese non è stupida ed ha percepito la svolta imposta da Orban, che spesso – in occasioni di decisioni particolarmente delicate – non esita a chiedere consiglio e opinioni alla popolazione. I risultati non si sono fatti attendere: le spese generali medie-mensili delle famiglie – bollette di luce, acqua, gas – sono state abbassate dal primo dell’anno del 10% e adesso ancora di un altro 10%. Spese e costi energetici che ai tempi del governo socialista erano lievitate magicamente di quindici volte. Ma altri sono gli esempi del buon governo di Orban: le tasse sull’immondizia e della pulizia dei camini sono state abbassate del 10% e adesso il governo ha pensato a nuovi sgravi in favore degli indigenti, costretti a riscaldarsi solo con la legna e/o il carbone, aiutandoli fattivamente abbassando il prezzo di queste materie prime da combustione. Inoltre sono state alzate le pensioni e per le famiglie numerose l’Iva può oggi essere scaricata. Orban, oggi, aiuta chi ha contratto debiti in valuta estera; ha pagato al corpo dei pompieri tutti i soldi che gli spettavano – arretrati – accumulati in piú anni e non ancora pagati quando al capo del governo c’era la sinistra. Orban, rigettando indietro l’usurocrazia internazionale, ha poi alzalo lo stipendio di insegnanti, medici e infermieri, aiutando altresì le famiglie colpite da disastri naturali (alluvioni) costruendo in breve tempo nuove abitazioni.

Ma non finisce qui! Orban ha tassato le multinazionali – che in Italia, ricordiamo, spesso non pagano Iva, che corrispondono al 4% nei paradisi fiscali come il Lussemburgo – e ha tassato in maniera esemplare le banche; ha dimezzato i rappresentanti parlamentari e ha iniziato a riacquisire i gradi complessi aziendali che un tempo erano ungheresi e che i socialisti hanno svenduto ai privati con subdole strategie ai tempi del loro governo.

Strategie Intimidatorie – La “decapitazione del fantoccio”

Per tutto questo il capo del Governo,Viktor Orbán, ha combattuto fortemente e si è trovato più volte nel mezzo dell’occhio del ciclone della politica internazionale. Ma il momento è particolare e – come noto – tra sei mesi ci saranno le nuove elezioni politiche e i socialisti hanno già da tempo iniziato le loro manifestazioni, come quella svoltasi poche settimane fa, nella quale hanno riprodotto sarcasticamente una statua in materiale plastico di Orban, tagliandogli poi la testa in modo brutale. Questo folle episodio è stato, tuttavia, disapprovato anche da alcune frange della stessa sinistra. Anche per questo motivo noi Ungheresi il 23 ottobre scenderemo nelle strade di Budapest a manifestare tutto il nostro appoggio al nostro premier. Manifesteremo, ovviamente, in maniera composta e pacifica, stando vicino al nostro capo del governo e appoggiandolo e sostenendolo a stragrande maggioranza.

Invito a Budapest

Gentili Italiani, conscio della gravissima situazione che affligge il vostro Paese – vittima dell’usurocrazia – vi invito di cuore, nel limite del possibile, a partecipare assieme a noi alla manifestazione di Budapest. Venite al fine di poter comprendere e cogliere di persona la situazione che c’è qui da noi. Vi auguro che anche da voi la situazione possa cambiare. Forza Orban, Forza Ungheria, Forza ungheresi, Forza Italiani!

Andras Kovavs (Copyright © 2013 Qui Europa) bundi01@vipmail.hu


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]