Accesso ai nuovi piani di studio: si è aperto uno spiraglio?

Gentile Direttore,
vorrei aggiungere una nota di aggiornamento a quanto già dichiarato  nell’intervista a Step1 (“Nuovi piani di studio a Lingue: una questione tricky”), anche perché nel tempo trascorso dall’incontro con le due brave redattrici  Carmen e Olivia il decreto 270/95 (quello contenente le nuove tabelle delle classi di laurea, la cui effettiva entrata in vigore era da più parti data come imminente) è stato sospeso dalla Corte dei conti e poi ritirato  da nuovo Governo, (parrebbe) con l’impegno di ripresentarlo in tempi brevi e comunque tali da consentirne l’applicazione dal 2007/08. Contemporaneamente, però, il prolungarsi di una situazione di incertezza e/o di vuoto normativo sempre meno sostenibile sta spingendo una parte significativa del mondo accademico a chiedere  che si faccia  chiarezza una volta per tutte, consentendo così ad Atenei e Facoltà di modificare gli attuali ordinamenti dei corsi di laurea (i cui limiti, pur con valutazioni diverse, sono ormai ampiamente riconosciuti) in un quadro generale di certezza normativa.

In quest’ottica si sta muovendo in particolare la conferenza dei Presidi delle Facoltà di Lingue (allargata ai Presidenti dei  CdS in Lingue presso le Facoltà di Lettere), riunitasi a Bologna l’1 giugno, che si è impegnata a far pervenire al nuovo Governo una mozione  di sollecito a che  il provvedimento relativo al nuovo assetto delle classi sia definito  – sia pure con la dovuta attenzione e gli eventuali  opportuni  correttivi al D.M. 270 – in tempi brevi, in modo da sciogliere il clima di incertezza venutosi a creare. Non entro nel merito delle delicate questioni da risolvere, da quella del modo di intendere la continuità del 3+2 , alla sorte delle SSIS  e alle modalità di accesso all’insegnamento, o all’individuazione di criteri comuni per il riconoscimento di crediti e debiti formativi  che possano favorire la mobilità degli studenti, e altre ancora certamente destinate ad incidere sull’assetto attuale dei nostri corsi di laurea. Tutto questo – e molto altro ancora – dovrà infatti essere oggetto di un’attenta  e organica riflessione sul piano nazionale,
Rimane comunque da chiarire “che ci azzecca” , come direbbe qualcuno,  o comunque che incidenza ha il ritiro del D.M. 270  su quanto già deliberato dalla nostra Facoltà.

In pratica al momento nulla,  salvo evidenziare l’opportunità della scelta già compiuta di andare incontro, sia pure con gradualità e cautela, già dal prossimo a.a. 2006/07 alle richieste di cambiamento e razionalizzazione dei piani di studio vigenti avanzate dagli studenti. Una scelta – lasciatemelo dire – coraggiosa oltre che controcorrente in quanto, a differenza di quanto avvenuto in altre Facoltà ed altri Atenei che hanno rimandato ogni modifica della situazione attuale subordinandola alla definizione del nuovo quadro normativo, ha inteso dare, fin dove possibile, una risposta immediata ai bisogni e alle richieste degli studenti nel pieno rispetto della normativa vigente e al contempo con un occhio attento alle prospettive di modifiche future.

Certo, rimane da sciogliere il grosso nodo della possibilità o meno per gli studenti già immatricolati  di  passare ai nuovi piani di studio che entreranno in vigore, per ora solo per il primo anno, dal 2006/07. Come ho già avuto modo di dichiarare, si dovrà verificare se, ed eventualmente quali, soluzioni tecniche esistano al riguardo. Da parte mia, posso assicurare che questa sarà una delle questioni il cui attento esame, d’intesa con la segreteria studenti, sarà tra le priorità della Commissione Didattica che avrò l’onore  – e l’onere –  di presiedere non appena ne sarà definita la composizione (cosa che dovrebbe avvenire  nel prossimo Consiglio di Facoltà) e la Commissione stessa potrà essere operativa.

Ringrazio per l’attenzione e rimango a disposizione per qualunque chiarimento sia al momento possibile e/o  ragionevole fornire.
Gemma Persico


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