Caso Gesip, minacce a Stefania Petix

Minacce per Stefania Petyx, inviata di ‘Striscia la notizia’ in Sicilia.  Una inquietante scritta (“Petyx boom”) davanti casa sua.  Questo è avvenuto qualche giorno dopo che il tg satirico di Canale 5 ha mandato in onda servizio di approfondimento sulla Gesip, la società creata dal Comune di Palermo nel 2001.

Alla brava Stefania Petix va la solidarietà della redazione di LinkSicilia. Pensare di risolvere i problemi con le indimidazioni non fa onore a chi si è reso protagonista di questo vile gesto.

Il nostro giornale ha sempre cercato di raccontare, per filo e per segno, la storia e i problemi drammatici di oltre mille e 800 lavoratori che rischiano di andare a casa perché il Comune di Palermo, con un deficit ormai accertato di oltre 530 milioni di euro, non è più in grado di ‘scucire’ circa 70 milioni di euro all’anno per pagare le retribuzioni ai dipendenti di Gesip.

Minacciare una giornalista che fa il proprio lavoro con coscienza e professionalità è un fatto gravissimo.

Questa vicenda inquietante ci dà l’occasione per ricordare le responsabilità di quelle forze politiche che hanno prosperato sul precariato. Il riferimento è ai governi di centrodestra presieduti da Silvio Berlusconi. Ricordiamo che alle elezioni politiche del 2001, del 2006 e del 2008 Berlusconi si è presentato agli occhi degli elettori italiani come il leader della “rivoluzione liberale”.

Mentre tra Roma e Arcore il Cavaliere blaterava di “rivoluzioni liberali” i suoi, qui in Sicilia – e segnatamente a Palermo, con Diego Cammarata sindaco – ‘stabilizzavano’, assieme ad altri partiti di maggioranza e di opposizione, circa 10 mila precari negli uffici del Comune, portando il numero dei dipendenti da 10 mila (che nel 2001 era già un numero elevato) e 19 mila. Una follia che ha portato al dissesto le ‘finanze’ del Comune di Palermo.

Contemporaneamente, portavano avanti la Gesip. Illudendo, di fatto, oltre mille e 800 persone. Andando avanti con interventi finanziari del governo nazionale patrocinati sempre da Berlusconi (l’ultimo è di 45 milioni di euro nel 2011).

Dopo che Berlusconi è stato sostituito al governo del nostro Paese da Monti, Cammarata ha pensato bene di ‘fuggire’ dal Comune dimettendosi, lasciando la città nel caos.

A questo punto, invece di minacciare i giornalisti che fanno il proprio lavoro, si dovrebbe invitare a Palermo Berlusconi per chiedergli spiegazioni. Magari il Cavaliere, insieme con l’ex sindaco Cammarata, potrebbe illustrare che senso ha avuto incasinare così i conti del Comune di Palermo. Eh già, perché la Gesip è solo la punta di un iceberg: perché, a Palermo, nell’autunno prossimo, bisognerà capire come pagare non soltanto i dipendenti della Gesip, ma anche i lavoratori ‘stabilizzati’ nelle società municipalizzate.

I responsabili di questo grande ‘bordello’ amministrativo ed economico finanziario sono i governi Berlusoni degli anni passati e la vecchia amministrazione comunale di Palermo.

Prendersela con la brava Stefania Petix – alla quale rinnoviamo la nostra solidarietà – è un atto vile e incivile.

Foto di Stefania Petix tratta da societa-civile.blogspot.com

 

 


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