Assemblea nazionale Fise: cui prodest?

La Federazione italiana sport equestri ha convocato per il prossimo lunedì 19 dicembre a Lido di Camaiore l’assemblea straordinaria per le modifiche statutarie. Tale convocazione (effettuata a soli trenta giorni dallo svolgimento, in occasione del consiglio federale dello scorso 19 novembre) è apparsa ai più quanto meno discutibile per diversi motivi. La convocazione, infatti, sarebbe stata fatta di fretta e furia non essendoci in realtà all’ordine del giorno punti così urgenti da prevedere una organizzazione lampo in un periodo dell’anno prossimo alle festività e in una località (Lido di Camaiore) non facilmente raggiungibile da tutti. Ma c’è di più….lasciando perdere il fatto che i centri non hanno ricevuto la comunicazione ufficiale da parte della Federazione almeno 30 giorni prima dall’effettuazione del consesso, ci risulta che a pochi giorni dall’effettuazione dell’Assemblea la Federazione abbia cambiato il luogo di svolgimento della stessa, dall’Hotel Le Dune di Lido di Camaiore, all’Hotel Una sempre nella stessa località. Nulla di grave se ci fossero delle reali cause che abbiano impedito lo svolgimento, se però la comunicazione agli aventi diritto a voto, cioè tutte le associazioni affiliate d’Italia, ne avessero ricevuto comunicazione tempestiva e secondo le normative di legge. Perché continua a risultarci, che non tutte avrebbero ricevuto la comunicazione del cambio di location e la Federazione si sarebbe liquidata il problema inserendo una nota sul sito federale.

L’assemblea per la modifiche statutaria si è resa necessaria per ottemperare alla sentenza dell’Antitrust, in base alla quale la Federazione non potrebbe gestire lo sport equestre a livello ludico/addestrativo in via esclusiva sul territorio nazionale. Pare, però, che nelle proposte di modifica ci sia oltre questa anche ben altro. L’art 27.3, precedentemente prevedeva che un presidente potesse essere eletto per due mandati consecutivi, ma al terzo mandato “il presidente uscente candidato è confermato, qualora raggiunga una maggioranza non inferiore al cinquantacinque per cento dei voti validamente espressi. Nel caso raggiunga una maggioranza inferiore al 55%, sarà convocata una nuova Assemblea Straordinaria per l’elezione del Presidente, alla quale il suddetto non potrà candidarsi”. La proposta di modifica prevede invece che “qualora il presidente uscente non raggiunga alla prima votazione il quorum del cinquantacinque per cento dei voti validamente espressi e in presenza di altri due candidati verrà effettuata contestualmente un’altra votazione alla quale il presidente uscente non potrà concorrere salvo il caso in cui abbia conseguito la maggioranza assoluta dei voti”. Un modo elegante per restare attaccati alla poltrona e tra l’altro la modifica avrebbe validità anche per i presidenti di comitato regionale.

Ci preme precisare che l’attuale presidente Andrea Paulgross nel suo programma elettorale grazie al quale fu eletto nel 2008, aveva dichiarato di voler limitare a un massimo di due mandati consecutivi la presidenza della Federazione da parte dello stesso presidente. Questa è solo una delle modifiche senz’altro poco pubblicizzate che gli “ignari” affiliati si troveranno a dover votare lunedì prossimo. Fosse finita qui sarebbe un normale caso di utilizzo del potere, ma a quello che ci risulta almeno in alcune zone d’Italia si starebbe spargendo la voce che l’assemblea servirebbe a evitare l’inserimento nel redditometro del cavallo e che quindi sarebbe necessario raggiungere il quorum, pertanto risulta necessario fornire la delega (speriamo non in bianco), affinché si possa scardinare questa spaventosa possibilità.

Mai sentito qualcosa di più allucinante, visto che prima di tutto, in seconda convocazione non è necessario, ma lo sanno anche i bambini, raggiungere alcun quorum e poi non sarà senz’altro la Fise con il suo statuto a decidere se, come e quando, inserire il cavallo nel redditometro; semmai il Governo o gli uffici che da lui dipendono attraverso specifiche normative. A questo punto però si apre un campo senza fine, ovvero quello delle deleghe (perché gli affiliati possono votare anche per delega ndr) e a proposito l’attuale presidente nel suo solito programma elettorale aveva promesso l’abolizione delle stesse. Contrariamente a quanto ipotizzato dall’attuale presidente Andrea Paulgross in campagna elettorale, da qualche giorno a questa parte, infatti, in tutta Italia è partita la campagna di raccolta delle deleghe che saranno portate in assemblea, forse non solo per fare approvare lo statuto, ma anche e soprattutto affinché le regioni e in particolare i presidenti dei comitati regionali, possano fare vedere i muscoli in vista dell’assemblea elettiva del prossimo anno. In realtà a pensarci bene, ma chi certo di avere un cospicuo numero di voti a favore si scoprirebbe oggi, a un anno dalle elezioni, facendo vedere i muscoli e dando alla parte avversa la possibilità di risalire la china?…..

Bene, ma allora ci chiediamo cosa c’entra lo sport con tutto questo? Perché i veri sportivi e i centri ippici, nella stragrande maggioranza associazioni senza fini di lucro, devono sopportare tutto ciò?

Siccome crediamo che in ogni caso la critica debba essere sempre costruttiva allora ci permettiamo di fare anche una proposta. Noi giornalisti iscritti all’Inpgi, quando è ora di votare, non diamo deleghe a nessuno e pur abitando in capo al mondo, con l’aiuto dell’amata tecnologia, riusciamo a votare on-line con un username e una password. Perché allora non pensare di abolire l’abominevole istituto delle deleghe e dare la possibilità anche ai tesserati Fise di votare on line dal proprio centro, senza dovere subire la quanto meno imbarazzante richiesta della delega?. “Cosi è (se vi pare)”…diceva uno dei più illustri personaggi siciliani, che risponde al nome di Luigi Pirandello.

 

 


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