All’Eurospin «dipendenti costretti pure a pulire i bagni» Scatta lo sciopero contro la catena diventata un impero

Un colosso da 1150 punti vendita in Italia che, negli anni, è diventato leader nel ramo discount con un fatturato di 6 miliardi di euro l’anno. Profitti che, però, non necessariamente coincidono con diritti, almeno sentendo le lamentele dei lavoratori giallo-blu di Eurospin. Da settimane sono in stato d’agitazione in tutto il territorio nazionale contro la riformulazione delle mansioni aziendali che prevedrebbero anche la pulizia dei locali destinati ai servizi igienici da parte di cassieri, salumieri e macellai. Giovedì 28 luglio la protesta coinvolgerà anche il territorio etneo con i sindacati che hanno indetto una giornata di sciopero per i lavoratori dei punti vendita catanesi Eurospin. L’appuntamento è stato fissato in via Monte Lauro a partire dalle 9. In Sicilia i punti vendita della catena alimentare sono poco più di cento con aperture sempre più frequenti negli ultimi anni. Sei discount sono concentrati nel territorio di Catania città e altrettanti sono quelli aperti a Palermo. 

«Si tratta di uno sciopero unitario a livello sindacale e che riguarda un problema a livello nazionale», spiega a MeridioNews Davide Foti, segretario generale Filcams Cgil di Catania. «Già da prima della pandemia, Eurospin – aggiunge Foti – è stata un’azienda che non ha mai tenuto conto delle relazioni sindacali. A nostro avviso, non è un normale che un lavoratore che si occupa dei reparti o che è addetto alla cassa vada a pulire i bagni e poi torni a lavorare nel proprio reparto». Un passaggio che non sarebbe previsto nel contratto di lavoro dei dipendenti e che, sentendo i sindacati, andrebbe appaltato a una ditta esterna specializzata. «Abbiamo notizie di contestazioni ai lavoratori per il fatto che non puliscono i parcheggi dei punti vendita», aggiunge il sindacalista della Cgil. Il lungo elenco di contestazioni non riguarda però soltanto le mansioni extra-contratto. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono anche turni massacranti e ritmi di lavoro insostenibili. «Come discount sono aperti dal lunedì alla domenica, festivi compresi – spiega Foti – Abbiamo fatto anche dei coordinamenti a livello nazionale ma l’azienda deve cambiare strada, anche perché si tratta di un marchio che al Sud detiene un potere enorme e non è possibile che il rappresentante della sicurezza dei lavoratori sia stato nominato, a livello regionale, soltanto dopo tre anni. Inoltre, ci sono stati anche dei trasferimenti di iscritti al sindacato in altri punti vendita». 

Dal canto suo, l’azienda ha replicato alle denunce dei sindacati indicando come nei contratti siano previste anche queste mansioni extra. «Il 28 luglio ci ritroveremo e chi vorrà, tra i lavoratori, potrà aderire liberamente. Sicuramente il periodo festivo non ci aiuta ma noi siamo convinti che i profitti non possano essere barattati con i diritti», conclude Foti. L’azienda Eurospin è stata fondata nel 1993 in Italia e negli ultimi anni è riuscita ad espandersi anche in Slovenia e Croazia. In questi tre Paesi i dipendenti giallo-blu sono attualmente circa 15mila


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