Siracusa: 6,9 milioni di risarcimento per Open Land Perito indagato aveva certificato quadruplo di danni

La nuova consulente tecnica del Cga, Marcella Caradonna, ha deposito la sua relazione sulla quantificazione per il risarcimento che il Comune di Siracusa dovrebbe alla ditta Open Land per il presunto ritardo nel rilascio della concessione edilizia per la realizzazione del centro commerciare Fiera del Sud. Secondo il riconteggio della presidente del consiglio dell’ordine dei commercialisti di Milano, la cifra per i danni sarebbe di 6 milioni 858mila 366 euro

Ridimensionata di molto rispetto ai 50 milioni di euro inizialmente chiesti dalla società Open Land e anche rispetto ai circa 27 milioni di euro certificati dalla prima consulenza fatta dal precedente ctu, Salvatore Maria Pace. Quest’ultimo, però, è stato coinvolto nell’operazione sui processi condizionati con l’accusa di essere stato corrotto dall’ex pm aretuseo Giancarlo Longo per redigere consulenze favorevoli economicamente alle società riferibili al Gruppo Frontino e patrocinate dall’avvocato Giuseppe Calafiore.

«Possiamo essere soddisfatti per il notevole abbattimento rispetto alle cifre iniziali – spiega a MeridioNews l’avvocato di Legambiente, Corrado Giuliano -, ma nelle nostre osservazioni contesteremo gli oltre cinque milioni e mezzo relativi ai costi di costruzione e poi anche un errore sostanziale di violazione del contraddittorio, perché la nuova ctu Caradonna ha sentito il consulente tecnico di parte ricorrente, Giuseppe Cirasa, senza consultare però i nostri consulenti, né quelli del Comune. Se avesse sentito anche la nostra parte – aggiunge il legale – la riquantificazione del risarcimento sarebbe sicuramente cambiata». 

Due le voci rimaste valide nel riconteggio del risarcimento: da una parte, la mancata percezione di canoni di affitto (per meno di un milione di euro) e, dall’altra, l’aumento del costo di costruzione (di oltre cinque milioni e mezzo) che sarebbe intercorso nei 13 mesi passati dalla revoca alla concessione. In merito a quest’ultimo punto, il Comune riterrebbe esagerata la percentuale di aumento dei costi quantificata rispetto ai dati oggettivi dei rincari dei materiali che si sono avuti nell’arco temporale preso in considerazione. E starebbe approfondendo il caso. 

In sostanza, era stata una sentenza del Cga del giugno del 2013 a stabilire che il Comune di Siracusa avrebbe dovuto risarcire il maggior costo che la società Open Land aveva dovuto affrontare per un ritardo di circa un anno nella realizzazione del centro commerciale. In quella stessa sentenza, per altro, si legge che «sul piano sostanziale, l’istanza di concessione di cui si controverte non avrebbe potuto in alcun modo essere accolta, difettando in radice i presupposti urbanistici per il suo legittimo rilascio». La collocazione geografica della struttura, infatti, l’avrebbe resa non edificabile trovandosi in un’area a vincolo archeologico dagli anni ’50 nella zona Epipole, chiusa dentro le grandi Mura Dionigiane del quarto secolo avanti Cristo.

Adesso, entro il 5 marzo, i consulenti di parte dovranno far pervenire le loro osservazioni. Mentre è già fissato per il prossimo 9 maggio l’appuntamento in aula al Consiglio di giustizia amministrativa per trattare nel merito il risarcimento. Intanto Palazzo Vermexio, nello scorso mese di marzo, ha già liquidato un anticipo di 2,8 milioni di euro. In questo senso, il Comune ha già dato un incarico legale per recuperare quella cifra che sarebbe comprensiva di costi diversi rispetto a quelli attualmente riconosciuti per il risarcimento.


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