Vittoria, Martina Guarascio candidata con Forza Italia «Col M5s non ho alcun obbligo, lotterò contro le aste»

Di lei tutto si può dire, tranne che non sia tenace e battagliera. E da quando la vita l’ha segnata per sempre, il 14 maggio 2013, lo è diventata ancora di più, facendo sua la lotta per il diritto a un tetto (impignorabile) sopra la testa e contro il sistema delle aste giudiziarie. Martina Guarascio, 32 anni, è la più piccola dei tre figli di Giovanni Guarascio, che si diede fuoco quando l’ufficiale giudiziario arrivò nella casa che lui stesso aveva costruito per notificargli lo sfratto, morendo dopo una settimana di sofferenze.

Nessuno si aspettava di ritrovarla in campo per le Regionali che chiameranno alle urne gli elettori siciliani il 5 novembre, ma lei, che ha portato la voce di suo padre in tutta Italia per chiedere giustizia e una legge a tutela della prima e unica casa, non solo è scesa in campo, ma lo ha fatto con Forza Italia e non al fianco del Movimento 5 Stelle che, nel gennaio 2016, pose fine all’incubo della sua famiglia, contribuendo all’acquisto dell’immobile con i soldi provenienti dalle restituzioni di parte degli stipendi dei 14 deputati all’Ars. Per quel nobile gesto Martina ha sempre ringraziato il Movimento, al quale dice di sentirsi molto legata, «ma io – aggiunge – non devo niente a nessuno. Sono una donna libera di scegliere se e con chi portare avanti le mie battaglie».

Il riferimento è al comunicato ufficiale con il quale il candidato governatore per il Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, ha commentato la notizia della sua candidatura e che inizia così: «Il M5S gli comprò la casa finita all’asta, lei si candida con Forza Italia. Siamo contenti per lei, si vede che le abbiamo restituito tanta di quella serenità, da potere pensare pure di dedicarsi alla politica attiva. Ci dispiace solo che abbia scelto il lato sbagliato. Quella casa – continua Cancelleri – la ricomprammo e la restituimmo alla famiglia sottraendola alla disperazione, ma, soprattutto, per accendere i riflettori sul problema delle aste giudiziarie. Per mettere argine al fenomeno facemmo approvare all’Ars un disegno di legge voto per l’impignorabilità della prima casa, tutt’ora fermo a Roma. Casa Guarascio – conclude – non è che uno dei tanti progetti finanziati con la restituzione di parte degli stipendi dei 14 deputati all’Ars».

Martina si dice dispiaciuta da queste parole, ma è sicura della sua decisione, giunta al termine di diversi giorni di riflessione. «Ci siamo sentiti con il prof Armao – racconta – e mi ha proposto lui in persona la candidatura. Ho accettato volentieri, con l’obiettivo di fare in modo che quello che è successo alla mia famiglia non accada più. Chi meglio di me può spendersi per questo? La sofferenza per la mancanza di un padre la vivo ogni giorno sulla mia pelle e da molto tempo pensavo di dare un contributo al mio territorio, ma non sapevo come fare. Adesso che mi è arrivata l’opportunità ho deciso di metterci la faccia».

Ad ufficializzare, nella tarda mattinata di ieri, la sua candidatura in seno a Forza Italia è stato il deputato Nino Minardo. «Sono molto contento – ha scritto – che Martina abbia deciso di condividere con noi questo percorso. Il suo nome è stato proposto dal Movimento dei Siciliani indignati di Gaetano Armao».

Ma perché Forza Italia? Il motivo è semplice. «Mio fratello Antonio per tanti anni è stato coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, quindi per me è una specie di ritorno alle origini, il nostro percorso e i nostri valori si riconoscono in Forza Italia, che per me non è “la parte sbagliata”. Con i cinquestelle non abbiamo alcun obbligo, l’acquisto della casa è stata una loro iniziativa spontanea e privata, e l’hanno sempre saputo che abbiamo ideologie di destra. Venerdì in conferenza stampa illustrerò quello che intendo fare per il mio territorio, poi si vedrà. Di sicuro – continua – oltre che per demolire lo sporco sistema delle aste giudiziarie, mi piacerebbe tanto spendermi per le giovani donne che vogliono studiare e non hanno modo di farlo, sarebbe un bel modo per riscattarmi dato che io ho dovuto interrompere il mio percorso universitario. In generale – conclude – mi piacerebbe lottare per tutte le donne e per i loro diritti».


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