È morto il dottor Pasquano del commissario Montalbano Se ne va a 79 anni l’attore modicano Marcello Perracchio

Marcello Perracchio se n’è andato. Il dottor Pasquano, complice di tante avventure del commissario Montalbano, sempre pronto, con il suo fiuto da medico legale navigato, a fornire alle indagini di Luca Zingaretti quel quid in più per arrivare alla soluzione dei casi più difficili, si è spento oggi all’età di 79 anni

«Addio grande amico e maestro. RIP» così Angelo Russo, alias Catarella, ha salutato Marcello, modicano classe 1938, un talento forse scoperto troppo tardi da cinema e tv, tanto che Perracchio per molti anni il teatro lo ha coltivato solo come una passione, un hobby al quale dedicarsi dopo aver abbassato la saracinesca della scuola guida che ha gestito per decenni. Nel pomeriggio la notizia si era diffusa sui social, ma era stata smentita dal figlio. «Mio padre tiene duro», ha scritto. Ma in serata, intorno alle 19, l’attore ha smesso di vivere, circondati dai  famigliari nella sua casa. 

Era malato da tempo e tutti, dal momento in cui la notizia della sua morte è stata ufficializzata, lo stanno omaggiando e celebrando sul web. Marcello, infatti, amava molto la sua terra e la sua gente e non si tirava mai indietro quando attori e realtà locali gli chiedevano un consiglio o una partecipazione alle loro produzioni. Galeotto fu l’incontro con Turi Ferro, che lo fece approdare al teatro Stabile di Catania: «Basta un applauso per essere ripagati da un mestiere fatto con sacrifici e tanto amore», era solito ripetere.

Un maestro, approdato al cinema nel 1975 con Gente di rispetto, per la regia di Luigi Zampa e poi Pizza Connection, La donna della luna, Il giudice ragazzino, Nati Stanchi al fianco di Ficarra e Picone e Italo, in cui si è lasciato dirigere dalla giovane regista concittadina Alessia Scarso. In televisione lo abbiamo visto ne La Piovra, La voce del sangue, L’onore e il rispetto ed Eroi per caso, per la regia di Alberto Sironi, uno dei papà di Montalbano.

Il suo profilo Facebook, nel frattempo, continua a riempirsi di attestati di stima e di cordoglio. Ragusa amava immensamente il suo dottor Pasquano, almeno quanto lui amava quei cannoli ai quali, nonostante il diabete, non riusciva mai a dire di no e che hanno reso celebri anche alcune scene del commissario Montalbano. «Oggi abbiamo perso uno dei più importanti figli di Modica – commenta il sindaco Ignazio Abate -. Grazie alle sue interpretazioni ha portato il nome della nostra città in giro per il mondo come pochi hanno saputo fare prima di lui. Insieme al sovrintendente della Fondazione Garibaldi, Tonino Cannata, abbiamo scelto di mettere a disposizione della famiglia il teatro per allestire la camera ardente e permettere a tutti di portargli l’ultimo saluto. Pensiamo che sia giusto omaggiarlo all’interno di quel teatro che tanto ha amato durante tutta la sua vita».


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