La vendita dei sei alberghi del gruppo Acqua Marcia San Domenico di Taormina a stranieri entro gennaio?

Dopo l’arrivo degli americani (Orient Express) e degli spagnoli (Nh Hotel), altri capitali in arrivo a Taormina dai grandi marchi stranieri dell’industria alberghiera con l’occhio vigile anche dell’alta imprenditoria italiana. Nella perla del turismo siciliano, si preannuncia un 2016 all’insegna di nuovi affari milionari in un settore che può contare, nel territorio, su oltre tremila camere e più di settemila posti letto, per un totale di 90 strutture ricettive.

La più importante novità è attesa tra Natale e inizio gennaio, con l’imminente cambio di proprietà dello storico Hotel San Domenico. I grandi alberghi storici del portafoglio Acqua Marcia (Acqua Marcia spa e Amt Real Estate spa) sono, infatti, finiti da tempo all’asta e a breve si conoscerà il loro futuro: si tratta del Grand Hotel Villa Igiea, il Grand Hotel et Des Palmes e l’Hotel Excelsior Hilton di Palermo, Excelsior Grand Hotel di Catania, Hotel Des Etrangers & Spa di Siracusa e, appunto, il San Domenico Palace di Taormina.

La prima procedura si era conclusa pochi mesi fa con un nulla di fatto: adesso la valutazione dei sei hotel storici, strutture a più stelle fra Palermo e la costa orientale, è calata vistosamente. Il Tribunale di Roma ha ridotto da 250 milioni a 190 milioni la cifra del valore complessivo dei sei alberghi in questi anni appartenuti ad Acqua Marcia. Tra di essi, proprio il San Domenico è quello col valore più elevato: 57 milioni di euro. Una struttura il cui straordinario pregio aveva raggiunto in precedenza un valore di mercato pari ad almeno 70 milioni di euro. Per i potenziali acquirenti sarà possibile formulare la propria proposta entro il 18 dicembre. Le prime buste saranno aperte il 21, mentre ulteriori offerte al rialzo potranno essere presentate entro l’11 gennaio.

Cinque stelle delux con 108 camere, l’albergo ha fatto registrare lo scorso anno ricavi per 7,67 milioni di euro. Le camere e i saloni di questo albergo hanno ospitato nel tempo le più illustri personalità internazionali nel campo della cultura, dello spettacolo e della politica. Un pezzo di storia della città di Taormina e più in generale dell’isola è, insomma, prossima al bivio che ne deciderà il destino. Tra gli eventuali acquirenti sembra farsi strada l’ipotesi di un interessamento dello sceicco Hamed bin Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi, azionista della compagnia aerea Etihad, che ha già fatto un investimento importante a Capomulini, in provincia di Catania. Intanto un sondaggio per il San Domenico è stato fatto qualche tempo fa anche da ricchi imprenditori della Florida. Si parla, poi, anche di un interesse di un grosso tandem made in Italy, cioè di Rocco Forte e Fondo Strategico Italiano, la cui partnership potrebbe portare alla nascita di un polo alberghiero di lusso sul mercato nazionale.

A Taormina, come detto, si sono già registrati in anni recenti affari milionari che hanno portato al passaggio dell’Hotel Timeo e dell’Hotel S.Andrea al ricco gruppo internazionale Orient Express (la precedente proprietà era del gruppo Franza) e proprio nell’anno che sta per terminare è arrivata l’altrettanto prestigioso marchio Nh Hotel, sceso in campo per l’ormai ex Imperiale (oggi denominato Nh Collection Taormina). Altre trattative sono in corso e riguardano, più o meno riservatamente, vari alberghi per un valore d’affari vicino a 100 milioni. Potrebbe passare di mano un lussuoso cinque stelle di Taormina centro sul quale pare esserci il forte pressing di una società controllata da un magnate della Turchia. Inoltre si registra in queste settimane il sondaggio di un imprenditore argentino per due strutture site nella zona di Taormina mare.

Trattative aperte, da tempo in corso, invece, su più fronti per l’incantevole Villa Igiea di Taormina, antica villa dell’800 in stile liberty sita nella centralissima via Circonvallazione che potrebbe presto tornare attivamente protagonista nel settore ricettivo. Infine anche l’imprenditoria italiana volge lo sguardo a Taormina con un noto gruppo campano, proprietario di tre alberghi nel Napoletano, che si è detto interessato a rivelare un quattro stelle nella cittadina ionica. 


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