Le zone a traffico limitato restano un grosso punto interrogativo per i cittadini che, memori del primo tentativo fallito, restano in attesa dell'entrata in vigore del provvedimento per richiedere il certificato per accedere. Ci sono anche quelli che si rifiutano di mettersi in regola perché ritengono le misure «un modo per fare cassa»
Ztl, per le vie della città scetticismo e confusione Parola ai palermitani: «Utili ma per il pass aspetto»
In attesa che il Tar si pronunci sulla vicenda Ztl, per le vie della città regnano scetticismo e confusione. Non soltanto per i termini di entrata in vigore ma per molti cittadini è oscuro anche come funzionano. Il provvedimento è considerato da più voci utile per la tutela dell’ambiente ma per molti è strutturato male. E c’è anche chi è convinto che siano «un furto legalizzato per fare cassa», chi pensa che servano per pagare le spese del tram e qualcuno pensa persino che sia una sorta di divieto di usare l’auto. Il problema riguarda soprattutto chi si reca nel cuore della città tutti i giorni per lavoro e per i residenti ma è dura anche per chi deve fare semplicemente shopping. «Mio padre lavora in centro e deve per forza pagare 100 euro, un costo gravoso per lui», dice una ragazza che aggiunge: «Sono decisamente contraria al provvedimento».
Non mancano però quelli che sono d’accordo con l’introduzione delle nuove misure perché utile per l’ambiente ma a patto che «si risolvano prima i problemi legati al parcheggio delle auto e alle ore di attesa dei mezzi pubblici, potenziandoli». Del resto, come sostiene un ragazzo in bici: «In molti gli altri capoluoghi d’Italia ci sono e sono un incentivo all’ecologia, non perché a Palermo no?». Tanti anche quelli che non hanno voluto fare il pass per le Ztl. Un po’ perché non sanno se gli spetta farlo o non sono al corrente delle modalità, altri perché proprio si rifiutano. Infine sono in molti quelli che, memori della precedente esperienza, hanno atteso fino all’ultimo momento per fare il pass, evitando malumori e ore di attesa davanti agli sportelli. E la sospensiva del tribunale amministrativo sembra avergli dato ragione.