Ztl notturna in centro, mano tesa ai residenti «ma non basta» Dai dehors allo street food: «Regole certe e visione del futuro»

La Ztl notturna che dovrebbe partire da fine novembre e che interesserà il centro storico di Palermo durante i weekend, cerca di dare risposte ai residenti e non solo, che ormai da molto tempo denunciano la scarsa vivibilità della zona. Nel fine settimana, dopo mezzanotte, i controlli diminuiscono e le strade si riempiono di auto in sosta abusiva nelle isole pedonali, davanti ai portoni di persone costrette in casa. I vigili non riescono a sopperire a tutte le richieste e c’è già chi ha deciso di andare via e spostarsi in un’altra zona. Dopo l’intervento del prefetto che è sceso in campo per dopo gli appelli dei residenti il provvedimento ha subito un’accelerazione anche se si è portato dietro incertezze e polemiche da parte dei commercianti. La Confesercenti vede un «rischio desertificazione».

Da tempo infatti si sta studiando e mettendo a punto una misura che limiti l’accesso alle auto di notte in centro: «A febbraio di quest’anno abbiamo approvato una delibera – spiega il presidente della prima circoscrizione Massimo Castiglia a Meridionews –  a firma dei consiglieri Brancato e Sorci, con cui chiedevamo all’allora assessore alla Mobilità di iniziare a capire come introdurre il tema della Ztl notturna. Siamo partiti dal piano che attualmente già c’è e che prevede la Ztl free il sabato e la domenica, introducendo in questo piano la norma che limita l’accesso alle auto dalle 20 alle 4 del venerdì e del sabato, quindi venerdì su sabato e sabato su domenica. Tutto avvalendosi del sistema di videosorveglianza». 

Una richiesta di cui la circoscrizione si è fatta portavoce, dopo che nei Consigli in strada tenuti nei mesi precedenti in centro storico erano arrivate richieste in tal senso «da parte dei cittadini, devo dire per lo più residenti, ma anche da parte di alcune attività commerciali – sottolinea Castiglia –  Ovviamente non tutte le attività commerciali sono d’accordo e noi su questo punto abbiamo formulato delle proposte, che ribadiamo, e che sono quelle di immaginare un sistema di trasporto pubblico potenziato, quindi non solo il 101 durante le ore notturne ma anche di attivare in quella fascia il servizio navetta gratuito in centro storico e di formulare particolari accordi con associazioni di categoria piuttosto che con gruppi che rappresentano attività commerciali come quella che possano avere a disposizione dei carnet di pass Ztl a prezzi ultra scontati, si ipotizzava del 50 per cento rispetto al prezzo attuale, da potere poi omaggiare ai propri clienti». Un’altra proposta all’amministrazione comunale riguarda il fatto di proporre campagne di sensibilizzazione rispetto al tema dell’utilizzo delle auto. «Al momento in centro storico arrivano la sera cinque persone con cinque auto diverse piuttosto che prenderne solo una – spiega il presidente della prima circoscrizione – se così fosse invece si ridurrebbero drasticamente la presenza di auto e il numero di possibili parcheggi da utilizzare, il costo del pass e anche il rischio di incidenti». 

Basta questo provvedimento a ridurre il rischio di pericoli in centro storico? «Ni, nel senso che non è sufficiente – afferma ancora Castiglia – Devono essere create le condizioni perché il rispetto delle regole passi soprattutto per la condivisione delle regole stesse, ancora siamo all’inizio. Tutto il fenomeno dell’esplosione delle attività commerciali legate al cibo in centro storico è estremamente recente e non abbiamo una storicizzazione da mettere a confronto nel contesto in cui viviamo». In questo senso «ancora siamo all’inizio della gestione di una complessità in termini di  attività e di azioni che vanno messe in campo. La lettura ce l’abbiamo ma è ancora molto parziale. Ma la questione fondamentale che l’amministrazione deve prendere di petto è come provare a salvaguardare una serie di attività e di zone storiche, che vanno pian piano scomparendo, anche attraverso l’utilizzo della legge Franceschini. Questo eviterebbe il proliferare, solo per fare degli esempi, di caffetterie di scarsa qualità o di negozi che vendono custodie di cellulari o troppe birrerie concentrate nella stessa via. 

Questo è un altro di quei sistemi che consentirebbero di avere un centro storico vivibile». L’altra questione fondamentale per Castiglia è come il consiglio comunale si comporta rispetto alla questione del regolamento sui dehors, «Per ora è il caos: non ci sono regole certe. Su questo purtroppo il processo è ancora lento anche se finalmente il regolamento è andato in aula. Mi auguro e spero che venga approvato un documento condiviso con commercianti e residenti e che abbia una visione sul futuro in merito a una materia molto giovane per noi, ovvero lo sviluppo economico e turistico della città e in particolare del centro storico».


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