L'Ufficio Mobilità rigetta l'atto di indirizzo di Sala delle Lapidi e dà ragione, sulla base di una serie di sentenze dei Tar, all'amministrazione attiva, che ha «esclusiva competenza» sulle zone a traffico limitato, mentre le delibere d'aula rappresentano «una mera esortazione»
Ztl, la nota degli uffici al Consiglio «L’ultima parola spetta alla giunta»
La competenza per l’istituzione e l’individuazione delle Zone a traffico limitato è della giunta, che può decidere anche sulle tariffe, visto che non si tratta di un tributo fiscale o di una tassa, che invece sono materia del Consiglio comunale, ma si resta nell’ambito della «programmazione del traffico veicolare». Così la pensa l’Ufficio Mobilità del Comune di Palermo, che con una nota ufficiale inviata a tutti i consiglieri interviene sulla querelle Ztl e difende a spada tratta la posizione dell’amministrazione attiva, che aveva già risposto picche all’atto di indirizzo concordato da maggioranza e opposizione.
Fino a ieri l’assessore alla Mobilità Giusto Catania bollava l’iniziativa consiliare come «dibattito preelettorale che rischia di ingenerare confusione, bisogna evitare di dare messaggi fuorvianti ai palermitani». La giunta Orlando, dunque, tira dritto per la sua strada. In barba anche al ricorso al Tar presentato ieri dalle associazioni Bispensiero, Vivo Civile e Comitato Salviamo il cuore di Palermo. Altro che regolamento da sottoporre al giudizio di Sala delle Lapidi. Altro che rinvio.
Ci pensano gli uffici a mettere nero su bianco le ragioni dell’esecutivo cittadino. A partire da una direttiva del Ministero dei Lavori Pubblici del 1992, che assegna ai comuni il compito di delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato o di particolare rilevanza urbanistica per combattere l’inquinamento. «In caso di urgenza – si legge nella direttiva – il provvedimento potrà essere adottato con ordinanza del sindaco, ancorché di modifica o integrazione della deliberazione della giunta». Questa norma è stata poi interpretata dalle sentenze dei Tar di Lombardia, Campania, Calabria e Lazio, che hanno confermato come spetti alla giunta «il compito di procedere all’istituzione e all’individuazione delle zone a traffico limitato – sottolineano gli uffici – e la competenza di determinare il pagamento di una somma».
Riportando un passaggio di una sentenza, i dirigenti comunali rimarcano come «la delibera consiliare rappresenti un mero atto di indirizzo e non si configuri quale presupposto necessario e vincolante ma quale mera esortazione, anche se analiticamente concepita ed espressa, all’adozione di decisioni di governo che competono in via esclusiva all’organo di amministrazione attiva». Le stesse tariffe, pur rappresentando una «prestazione patrimoniale», non attestano la fornitura di alcun servizio da parte dell’amministrazione e pertanto «non può esserne riconosciuta la natura tributaria». In ogni caso il Consiglio ha già avuto la possibilità di dire la sua quando ha approvato il contratto di servizio dell’Amat «con l’affidamento dei nuovi servizi a società in house».
Dinanzi alla novità, l’aula ha preferito tergiversare e per stasera si è limitata alla discussione generale rinviando la seduta a domani, dopo un confronto alle 10 con il Segretario Generale. «Non si ferma l’arroganza di un’amministrazione – commenta Filippo Occhipinti, capogruppo dei Comitati Civici – che considera i palermitani dei sudditi bypassando i loro rappresentanti in Consiglio e proseguendo a testa bassa. Chiediamo che la nota portata oggi dagli uffici sia confermata nei contenuti dal Segretario generale e dall’Avvocatura generale del Comune. Lo sosteniamo da sempre – conclude -: contro queste decisioni sbagliate, simili a un carro armato, l’unica soluzione può arrivare dai giudici del Tar, che si pronunceranno nel merito di questa abominevole Ztl, che é, e rimane, uno strumento per fare cassa».