Il giudice di Catania il 28 gennaio si trovava in trasferta a Roma per sentire l'allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il 19 febbraio dovrà decidere se processare Matteo Salvini nell'ambito della vicenda della nave Gregoretti
Zona arancione, Iene sorprendono giudice Sarpietro a pranzo «Mi hanno fatto una cortesia. Non è niente di drammatico»
«Sono qui con mia figlia, l’unico posto in cui potevamo stare tranquilli». Sono le parole con cui il giudice Nunzio Sarpietro si è giustificato davanti agli inviati della trasmissione di Italia 1 le Iene lo scorso 28 gennaio. Giorno in cui è stato sorpreso a pranzo in un ristorante di Roma nonostante l’attività avrebbe dovuto essere inaccessibile al pubblico in virtù della fascia di rischio Covid arancione. Il servizio di Filippo Roma e Marco Occhipinti andrà in onda stasera in prima serata (guarda l’anteprima).
Sarpietro, oltre a essere il capo dell’ufficio gip del tribunale di Catania, è il giudice chiamato a decidere sul caso Gregoretti, vicenda che vede indagato l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il 28 gennaio il togato si trovava per questo motivo a Roma, in piena crisi di governo, per sentire l’allora presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Il giudice aveva trascorso la mattinata a palazzo Chigi, salvo poi spostarsi a pranzo fino a via Valenziani, nei pressi di porta Pia. Obiettivo mangiare qualcosa nel ristorante Chinappi, tra i più noti di Roma quando si tratta di pesce.
Il giudice, dopo essere stato sorpreso dall’inviato della trasmissione, in un primo momento aveva dichiarato di non trovare il proprio un comportamento grave. Quando la Iena lo ha incalzato ha ammesso la violazione, «non di una legge, ma di un regolamento», sottolineando di avere tenuto comunque un comportamento sicuro e affermando di essere disposto a pagare una sanzione per un pranzo frugale: «Guardi c’è solo un goccino di vino e tre piatti freddi».