Zia Lisa, furgone si schianta su ponteggio Due morti e cinque auto coinvolte

È sbucato a tutta velocità dalla strada del cimitero di Zia Lisa col suo furgone, un Fiat Doblò, uccidendo due uomini, travolgendo persone e cose e finendo la sua corsa addosso ad un ponteggio allestito su una casa in ristrutturazione, che si è accartocciato come se fosse di plastica. Si chiama Innocenzo La Torre ed ha 38 anni l’uomo che stamattina ha provocato uno spaventoso incidente nella zona sud di Catania, poco dopo l’incrocio tra via Zia Lisa e via del Divino Amore. Non ha precedenti ma aveva la patente scaduta da qualche mese.

Due uomini sono morti a causa dell’impatto. Si tratta di Giuseppe Bonaccorso, settantenne proprietario della casa in ristrutturazione, geometra dello Iacp in pensione e Agatino Viglianesi, che si trovava per caso in quel tratto di strada. I due operai che lavoravano al cantiere sono miracolosamente vivi nonostante il crollo del ponteggio, sono stati trasferiti in ospedale e si trovano in prognosi riservata. Lo conferma Giuseppe Agati, il geometra che segue i lavori per conto della ditta Pava, di Adrano. L’incidente è avvenuto intorno alle nove di stamattina. La Torre, secondo quanto riferito dalla polizia municipale, procedeva a gran velocità per zia Lisa in direzione del cimitero. Qui avrebbe perso il controllo dell’auto travolgendo Bonaccorso e Viglianesi che si trovavano a bordo strada. Nello scontro sono rimaste coinvolte quattro macchine, due che provenivano in senso opposto al Doblò, una che lo precedeva nella stessa direzione e l’ultima che si trovava ferma al semaforo. Tra queste anche una Toyota la cui parte posteriore, come testimoniano le foto, si è ridotta ad un cumulo di lamiere. Cinque le persone ferite trasportate in vari ospedali cittadini, tra cui una donna in gravidanza. Le sue condizioni, così come quelle del bambino, non sarebbero gravi.

«Abbiamo sentito un botto terribile e siamo usciti», raccontano i commercianti della zona. Alcuni testimoni descrivono le scene immediatamente successive all’incidente mortale:  «E’ sceso e si è messo a fumare, sembrava apparentemente tranquillo». «Questa – aggiunge un ragazzo – è una strada bastarda, succedono spesso incidenti, ma questa giornata non potremo dimenticarla facilmente». Un uomo che lavora nei paraggi annuisce. «Qui di notte ci fanno le corse clandestine dei cavalli perché c’è un lungo rettilineo dove si prendono velocità molto alte, se ci fossero state delle cunette, dei dossi artificiali, l’incidente di oggi forse non sarebbe accaduto».

Salvo Catalano

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