Yoga day, meditazione in attesa del Festival Il Saluto del sole in piazza Università

Ieri Yoga Day a Catania con Piazza Università trasformata in una palestra dove praticare la disciplina orientale. Chiunque poteva partecipare, era sufficiente essere muniti di un tappetino morbido e seguire le indicazioni dei nove maestri di Yoga di Catania e provincia che si alternavano nel dare indicazioni per i movimenti di Saluto al sole, ovvero «una armoniosa sequenza di 12 posizioni yoga che favoriscono il risveglio della materia e il suo donarsi all’abbraccio dello spirito».

Una giornata per mettere in piazza una «disciplina antica di oltre seimila anni, ma attualissima per i problemi esistenziali di oggi», afferma Wanda Vanni, presidente della Federazione mediterranea dello yoga e, insieme alla Tao di Milano, organizzatrice dello Yoga festival in programma la prossima settimana al Palazzo della cultura. Giunto alla seconda edizione consecutiva, è una tre giorni ricca di pratiche, performance, musica e danze. È anche annunciata la presenza di Swami Kriyananda, ultimo discepolo diretto del mistico indiano Paramhansa Yogananda.

«Opero a Catania da circa 40 anni e tantissime delle scuole e degli insegnanti che ci sono hanno la formazione del mio centro e poiché la Federazione mediterranea di Catania è sempre stata chiamata come referente del rigore e della tradizione dell’antica disciplina, con il Festival dello Yoga ho realizzato il mio sogno di fare di Catania e della Sicilia in generale, il terzo polo in Italia dopo Roma e Milano» dichiara l’organizzatrice.

Diversi gli appassionati arrivati in piazza sabato mattina armati di tappetino e mise comoda, e diversi erano anche i curiosi che si sono fermati interrompendo per qualche minuto la propria passeggiata in via Etnea.

«Mio moglie è un’insegnante – dice Giovanni che segue i movimenti dei maestri con la sua handycam come richiestogli dalla moglie – per questo siamo qui». Ammette di non seguirla molto nelle sue lezioni, anche se quando la asseconda confessa di sentirsi molto più slegato fisicamente. Un beneficio insomma, ma soprattutto per il fisico secondo Giovanni. «La respirazione, i movimenti ti fanno sì stare meglio, ma se poi hai una vita piena di stress non hai risolto nulla».

Con un approccio molto più spirituale è invece la maestra Annamaria Costanzo. Si è avvicinata allo yoga per cercare di combattere stress da lavoro e piccoli dolori alla cervicale negli anni 90, quando aveva poco più di trent’anni, con uno dei corsi organizzato da quella che considera la «pioniera dello yoga a Catania», Wanda Vanni, ma col tempo «ho scoperto una profondità che va verso una ricerca interiore che mi ha prima affascinato e poi conquistato».

E in piazza, pronti con il loro tappetino ci sono anche Agata e Romano. Lo praticano già da qualche anno e sono convinti che lo yoga apporti dei notevoli benefici alle loro vite.  «Ho un costante bisogno di trovare del tempo per il mio corpo e la mia anima. Meditare, unire ciò che abbiamo dentro con il nostro fisico come in un cerchio energetico», dichiara Agata. Per Romano lo yoga è un modo per affrontare meglio la vita si a fisicamente che spiritualmente. «Impari a respirare con tutto il corpo e ti aiuta a trovare la tua centratura, l’autoconoscenza».

desireemiranda

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