Foto dal profilo X (Twitter) di Khorakhane

Tutto quello che sappiamo finora sullo yacht affondato nel Palermitano

Dieci i membri dell’equipaggio, dodici i passeggeri. In totale erano 22 le persone a bordo della Bayesian, la barca a vela che la scorsa notte – intorno alle 4:30 – è affondata a largo di Porticello, frazione di Santa Flavia, in provincia di Palermo. L’imbarcazione – lunga 55,9 metri, larga 11,9 e con un albero in alluminio alto 75 metri – è stata costruita dall’azienda italiana Perini Navi ed è stata varata nel 2008. Era considerato uno yacht di lusso ed era capace di ospitare dodici passeggeri – che potevano usufruire di sei suite – e dieci persone dell’equipaggio. Secondo quanto ricostruito dalla guardia costiera, l’imbarcazione sarebbe affondata a causa di una violenta burrasca che si è abbattuta sulla zona. Ora l’imbarcazione si trova a una profondità di circa 50 metri. 

Il corpo di una delle persone disperse nel naufragio è stato trovato a fianco dell’imbarcazione ed è stato recuperato dai vigili del fuoco: si tratta di un membro dell’equipaggio. L’uomo – che sull’imbarcazione faceva il cuoco – è nato in Canada, ma era cittadino di Antigua e Barbuda, Stato dell’America centrale caraibica. Altre sei persone sono ancora disperse, mentre le altre 15 sono state salvate. «La barca era accanto a noi, poi è scomparsa», dice Karsten Börner, il comandante della Sir Robert Baden Powell, la nave dei Paesi Bassi che ha prestato soccorso alla Bayesian. «Volevamo rientrare in porto – ha aggiunto Börner – ma abbiamo visto brutto tempo e abbiamo cercato di stabilizzare la barca, poi abbiamo visto un’altra barca che stava affondando accanto a noi e abbiamo subito prestato soccorso». La Sir Robert Baden Powell avrebbe pianificato «di andare al porto dell’Arenella, a Palermo, ma siamo stati investiti da una tempesta – dice Börner – Abbiamo provato a tenere la posizione con i motori accesi, poi abbiamo capito che la barca accanto alla nostra non c’era più». Come confermato anche da molti pescatori, anche Börner riferisce che «il vento era forte, fortissimo. All’improvviso ho visto l’albero maestro del veliero, alto 72 metri, piegarsi e poi spezzarsi e cadere in acqua. È successo tutto in pochissimi istanti».

Foto di Gabriele Ruggieri

Il racconto di Börner prosegue con l’avvistamento da parte sua di «un razzo rosso di segnalazione provenire dalla zona della barca, così io e il mio primo ufficiale siamo saliti sul tender (gommone, ndr) e siamo andati a prestare soccorso: abbiamo recuperato 15 naufraghi, compresa una bambina». A quel punto il comandante dell’imbarcazione dei Paesi Bassi avrebbe lanciato l’allarme e successivamente sono arrivate le imbarcazioni della guardia costiera. «Sentivamo delle urla, abbiamo continuato a perlustrare la zona, ma non abbiamo trovato nessuno oltre i 15 superstiti già soccorsi», conclude Börner. Sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria di Termini Imerese – in provincia di Palermo – è stata avviata un’inchiesta per accertare l’esatta dinamica del naufragio, a cura della guardia costiera di Porticello. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Daily Telegraph, «le autorità britanniche saranno coinvolte nell’indagine sui motivi del naufragio», perché la Bayesian batteva bandiera britannica. Per questo «il Marine Accident Investigation Branch (Maib) del Regno Unito – riporta il Telegraph, citando un portavoce del governo britannico – sta inviando una squadra di quattro ispettori per condurre una “valutazione preliminare” sull’affondamento della Bayesian». Il Maib è un’organizzazione governativa del Regno Unito autorizzata a investigare tutti gli incidenti marittimi nelle acque del Regno e gli incidenti che coinvolgono navi registrate nel Regno Unito in tutto il mondo.

Secondo quanto riporta lo stesso quotidiano, l’imprenditore britannico del settore tecnologico Mike Lynch risulta scomparso dopo il naufragio della Bayesian. Tra le persone salvate c’è anche la moglie di Lynch, Angela Bacares. Camper & Nicholsons, i gestori della Bayesian, hanno confermato all’emittente britannica Bbc che lo yacht è affondato intorno alle 4:30 ora locale a causa di «maltempo». La società ha confermato che a bordo c’erano in totale dodici ospiti e dieci membri dell’equipaggio. Si teme che le sei persone disperse siano rimaste intrappolate dentro lo scafo dello yacht. L’imbarcazione si trovava a circa 700 metri dal porto di Porticello quando ha segnalato per l’ultima volta la sua posizione. I dati di viaggio di MarineTraffic – un sito che monitora le rotte e il posizionamento di navi e imbarcazioni – mostrano che la Bayesan ha trascorso la maggior parte del tempo nel mar Mediterraneo occidentale: la settimana scorsa aveva navigato intorno alla Sicilia settentrionale e alle Isole Eolie. Secondo il sito d’informazione britannico The Independent, il noleggio della Bayesian sarebbe costato 195mila euro a settimana. Sempre secondo il quotidiano inglese, la società proprietaria dell’imbarcazione, viene indicata con il nome di Revtom Ltd.

«Verso le 3.55 abbiamo assistito alla tromba d’aria. Dopo un quarto d’ora abbiamo visto un razzo a 500 metri di distanza dalla banchina. Verso le 4.35 siamo usciti in mare per dare soccorso, però abbiamo visto solo i resti dell’imbarcazione che galleggiavano. Non vi erano uomini a mare. Così abbiamo subito chiamato la capitaneria di porto». A ricostruire il naufragio della Bayesian è Fabio Cefalù, un pescatore che ha avvistato l’imbarcazione naufragata al largo di Porticello e che ha chiamato i soccorsi alle 4.30 di stanotte. «Ieri sera erano qui, dentro al golfo – ha detto un altro testimone a MeridioNews – Non potevano avvicinarsi di più alla terra per via del loro scafo. Era molto bello, con tutte le luci accese, mai avremmo potuto pensare a quello che è successo». Alle 13 di oggi nell’area del naufragio c’era ancora vento forte e corrente. Una scialuppa di salvataggio vuota è stata trovata poco distante dalle coste di Altavilla Milicia, sempre nel Palermitano.


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