La Casa delle meraviglie sarà aperta ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici degli ospedali cittadini. «La malattia non va ghettizzata», ricorda Emilio Randazzo, promotore assieme alla moglie del centro che sorgerà a Barriera. Al cantiere, adesso, è arrivata la «spinta» della raccolta fondi dell'azienda Strano spa
WonderLad, arrivano 150mila euro dai privati Entro l’anno aprirà la casa per piccoli pazienti
«Questa Casa delle meraviglie per noi significa la vita. Sono otto anni che ci lavoriamo con il progetto Lad Project». Quando parla di WonderLad l’architetto Emilio Randazzo, promotore dell’iniziativa insieme alla moglie Cinzia Favara Scacco, riesce a trasmettere tutto il suo entusiasmo. Il cantiere va avanti ed entro l’anno la casa – questo l’auspicio – sarà a disposizione dei bambini ricoverati nei reparti pediatrici della clinica Morgagni, del Policlinico, del Cannizzaro e del Garibaldi di Nesima vanno avanti grazie alla solidarietà. «I nostri piano seguono una linea molto semplice – spiega Randazzo – quando serve qualcosa per i bambini che soffrono di malattie gravi e croniche come i tumori bandiamo dei concorsi di architettura o per modificare luoghi in cui si svolge la cura o per crearne di nuovi». Quello nuovo sta nascendo in zona Barriera: qui arte e psicologia saranno al servizio di bambini e delle loro famiglie.
Proprio questa settimana, intanto, è stato consegnato all’associazione il ricavato della raccolta fondi promossa dall’azienda di elettro-illuminotecnica Strano spa: grazie all’aiuto di fornitori e clienti, sono stati raccolti circa 150 mila euro, superando le aspettative iniziali. «La famiglia Strano con la sua offerta ha dato una spinta importante ai lavori – continua Randazzo – stiamo pensando di consegnare alla città l’intero fabbricato – primo blocco e area notturna – e il parco annesso». Secondo l’architetto, in tal modo, tutto il tessuto sociale della città sarà coinvolto in WonderLad: «Pezzi di società, apparentemente scollegati tra loro, si trovano tutti parte di una squadra».
Il progetto, ci tengono a sottolinearlo i promotori, vuole essere d’eccellenza ma inclusivo. Le famiglie dei piccoli pazienti saranno accolte all’interno del centro in base alle necessità e all’urgenza della situazione segnalata dall’ospedale di provenienza. Si potrà usufruire di ricettività diurna, prevista per 60 bambini, e di quella notturna, pensata invece per 24 persone. Ma come nasce la Casa delle meraviglie? «La struttura l’abbiamo avuta in concessione quando era sindaco Raffaele Stancanelli – racconta Randazzo – e sono previsti 1870 metri quadrati di Casa delle meraviglie su un terreno di 17mila e 500 metri quadrati». Per quanto riguarda le attività, «La Fondazione Thun realizzerà un intero ciclo di produzione della ceramica mentre, con un esperto di acustica che viene da Cambridge, stiamo lavorando a un auditorium da 400 posti per convegni, spettacoli teatrali e incontri che possano rafforzare il concetto di inclusività del centro». La ragione di fondo di tutto questo non va data per scontata: «La malattia fa parte della vita e non va ghettizzata – ricorda l’architetto – ma considerata una parentesi che non deve bruciare la persona, specie quando si tratta di bambini».
Giorgio Strano, amministratore delegato di Strano spa, spiega invece come si è arrivati alla raccolta fondi: «La collaborazione con questo progetto è nata un anno fa, quando l’architetto Randazzo ci ha chiesto un contributo libero. Allora, sapendo che la struttura era pronta all’80 per cento, ci siamo messi in testa di arrivare al 100 per cento con la nostra raccolta, attraverso extra sconti a favore di ordini e alla generosità dei clienti». Una collaborazione, dunque, nata in modo disinteressato. «È la prima volta che la ditta si impegna con questi importi – conclude Strano – ma quello che ci rende maggiormente soddisfatti è che, al di fuori della nostra iniziativa, molte persone hanno voluto fare donazioni e molti fornitori hanno stabilito che il prossimo Natale daranno altri contributi a WonderLad, in un circolo di solidarietà che speriamo sia destinato a crescere».