Presentata dal produttore Francesco Alliata di Francavilla nel corso della rassegna Fuoricircuito organizzata dallo Zo, la versione restaurata della celeberrima pellicola del regista William Dieterle
Vulcano, il restyling della Cineteca di Bologna fa i miracoli
E una vera emozione poter vedere per la prima volta Anna Magnani al cinema. Con queste parole Ivano Mistretta, responsabile della sezione audiovisivi dello Zo, colpisce a fondo lanima cinefila dei presenti e introduce lospite della serata: il produttore palermitano Francesco Alliata di Francavilla, uno dei fondatori della storica Panaria Film.
Un caloroso e sentito applauso accompagna lingresso di Alliata che una volta raggiunto il microfono, con la passione, leleganza e lo stile inconfondibile di chi fa questo mestiere, dà voce ai racconti a suoi ricordi in bianco e nero. Dopo un breve accenno al valore storico quanto estetico della pellicola di Dieterle, alla superlativa prova di quella che resta tuttora la più grande attrice del cinema italiano, allo splendido scenario naturale di stampo documentaristico (le isole Eolie) e allinnovazione/rivoluzione della ripresa subacquea che ha fatto accademia nel mondo, il produttore punta laccento sul comportamento della critica nostrana dellepoca e sul gustoso love affair che teneva banco nella cronaca rosa: il triangolo Rossellini-Bergman-Magnani.
Sfatato con ironia lantico mito che vedeva in Vulcano il tentativo della Magnani di ostacolare il film Stromboli, terra di Dio di Rossellini, reo di averla abbandonata per la Bergman, Alliata parla dello strepitoso lavoro di restauro della Cineteca di Bologna conclusosi nellaprile 2004 e del successo postumo del film, a cinquantacinque anni dalla sua realizzazione, che ha trovato il suo massimo riconoscimento per mano del regista Martin Scorsese che lo ha recentemente presentato al Tribeca Film Festival. Ancora applausi, poi le luci si spengono e la parola è ceduta alle immagini.