Voto Connection, le reazioni a mezzo social Vozza: «La Sicilia non merita questo schifo»

«Non credo serva riesumare le foto delle campagne elettorali…». Con una frase che dice e non dice si chiude il post di commento pubblicato dal deputato regionale pentastellato Luigi Sunseri, che non resiste alla tentazione di dire la sua sull’operazione di stamattina Voto connection che ha portato agli arresti di Salvino e Mario Caputo, accusati di voto di scambio e finiti ai domiciliari insieme all’avvocato Benito Vercio, per gli inquirenti presunto «procacciatore di voti». Secondo gli inquirenti, infatti, i due fratelli avrebbero tratto in inganno gli elettori in occasione delle elezioni regionali del 5 novembre scorso, affiggendo volantini ritenuti dagli inquirenti equivoci: senza effige e con solo il cognome Caputo in bella mostra, mentre in basso defilato c’era quello di Mario, reale candidato, che per l’occasione aveva fatto aggiungere anche «detto Salvino», il nome con cui invece è noto il fratello Salvatore. La gente alle urne, insomma, si sarebbe recata convinta di dare il proprio voto all’uno anziché all’altro, meno popolare.

«Chi ha vissuto le ultime campagne elettorali a Termini Imerese li conosce bene – scrive ancora Sunseri, a proposito dei due fratelli -. Salvino è stato uno dei più grandi sponsor del sindaco attuale e Mario, suo fratello, mio avversario alle scorse regionali». Non si fa attendere nemmeno il commento dell’ex responsabile palermitano della Lega Francesco Vozza: «Senza entrare nel dettaglio della vicenda, mi limito a dire che appena un anno fa venni sostituito proprio da Salvino Caputo alla guida del movimento per volontà di Pagano, che mi scaricò in malo modo sui giornali. La Sicilia – scrive ancora – non merita questo schifo e come Lega avremmo dovuto importare il modello Zaia», riferendosi al presidente leghista della regione Veneto. Proprio Alessandro Pagano, coordinatore regionale e neo eletto alla Camera, sarebbe anche lui indagato nell’ambito della stessa operazione.

«Grande rispetto per il lavoro della magistratura, mi auguro che le persone coinvolte possano dimostrare la propria estraneità ai fatti, me lo auguro per loro, per le loro famiglie e per la credibilità della politica», commenta invece il presidente della Regione Nello Musumeci, alla notizia dell’inchiesta. Pioggia di commenti a mezzo social soprattutto dalla gente comune, che non si risparmia in quanto a ironia: «I leghisti in Sicilia sempre un passo avanti…verso il carcere», si legge su Facebook, mentre su Twitter qualcuno cinguetta nuovi slogan del tipo: «Noi con Salvini…avete Caputo?». E tirare in ballo anche il leader della Lega, in effetti, era fin troppo facile e prevedibile: «Non ho letto da parte di Salvini l’intenzione di usare una “ruspa democratica e pacifica” contro il voto di scambio», mentre qualcun altro ancora scrive che «l’onestà è tornata di moda! Il trionfo elettorale ha solide radici».

Intanto, la procura di Termini Imerese non si sbilancia sui nomi di altri soggetti che potrebbero essere coinvolti dall’operazione di questa mattina, ma circola già l’indiscrezione che potrebbero saltare fuori altri indagati e i nomi di alcuni deputati nazionali. 


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