A Siracusa la poltrona del primo cittadino è rimasta ancora vuota. A contendersela (nel turno di ballottaggio di domenica 11 e lunedì 12 giugno) sono rimasti da una parte il sindaco uscente Francesco Italia e dall’altra il candidato del centrodestra (non proprio tutto unito almeno al primo turno) Ferdinando Messina. Intanto, però, la prima conta dei voti è stata fatta anche per quanto riguarda i candidati al Consiglio comunale. Un organo di cui il capoluogo aretuseo ha dovuto fare a meno negli ultimi due anni abbondanti. Distanze abissali tra il più votato che è riuscito a ottenere 784 preferenze – forse anche perché i nomi possibili da indicare erano due con lo stesso cognome: Sergio Bonafede, detto Tony. Era questa la dicitura riportata sulle schede: Sergio, il padre e Tony, il figlio – e l’esercito degli aspiranti per un posto nell’aula consiliare di Palazzo Vermexio che non si è nemmeno sentito di meritare il proprio voto. Il numero scritto accanto al loro nome e cognome negli elenchi dei risultati elettorali è, infatti, lo zero.
Il più votato dai siracusani è stato, dunque, Sergio Bonafede che è sceso in campo nella lista Popolari e autonomisti, una delle sette a sostegno di Messina. Un volto tutt’altro che nuovo nella sala Vittorini del municipio che ha visto scranni occupati sia da lui che dal figlio, entrambi coinvolti in questioni giudiziarie. Bonafede senior nel caso delle false assunzioni al Comune; Bonafede junior nel 2016 fu arrestato con venti chili di droga in una valigia a Pozzallo (nel Ragusano) mentre stava per imbarcarsi per Malta. Con 129 voti di distacco, il secondo più votato è stato il già consigliere Giovanni Boscarino (Forza Italia). Sopra le seicento preferenze si è attestato anche Massimo Milazzo, il capolista del Partito democratico (una delle liste a sostegno della candidata sindaca Renata Giunta che è arrivata terza). Un buon risultato anche quello dell’ex assessore all’Igiene urbana Andrea Buccheri che si è presentato nella lista che porta il nome e il cognome del primo cittadino uscente che potrebbe essere anche quello entrante. A metà classifica, c’è un ex aequo tra due candidati della lista Fuori sistema per Siracusa (tra quelle in appoggio al candidato Giancarlo Garozzo): entrambi a 533 voti si sono attestati Cosimo Burti e Francesco Zappalà.
Stessa situazione di identica parità nella lista di Fratelli d’Italia (tra quelle a sostegno di Messina) tra l’ex presidente della consulta civica di Siracusa Damiano De Simone e Giovanna Porto: tutti e due hanno ottenuto 475 preferenze. Un posto nella classifica dei più votati tocca anche ad Alessandro Di Mauro (con i suoi 461 voti) della lista Popolari e autonomisti. Tre preferenze in meno sono quelle che è riuscito a ricevere Salvatore Ortisi candidato nella lista Noi per la città (tra quelle in appoggio a Italia). Chiudono la top ten del voto siracusano Luciano Aloschi di Popolari e Autonomisti (con 448 voti) e Carlos Torres (con 406 preferenze) della lista Grande Siracusa 2023 (tra quelle a sostegno di Giancarlo Garozzo).
Una menzione speciale la meritano gli aspiranti (ma forse manco troppo) consiglieri comunali che non si sono sentiti all’altezza nemmeno del proprio stesso voto. Il caso più assurdo è quello della lista di Giuseppe Bianca, detto Joe, che in una prima fase aveva anche avanzato una candidatura a sindaco. In Siracusa al futuro, solo lui e un altro candidato hanno numeri positivi accanto al nome: Bianca (37) e Alessandro Costa (che ne ha racimolati due). Tutti gli altri zero: Giovanna Portella, Gaetana Formica, Rosetta Formica, Giancarlo Di Rosolini, Clara Rabbito, Ottavio Gibilisco, Carmela Capizzi, Giuseppe Dell’Aquila, Maria De Luca, Antonina Campisi, Lucia Portella, Natale Perricone, Gerlanda Portella, Daniele Giurdanella, Annalisa Franza, Carmelo Carnevale, Loredana Giudice, Giovanni Catalano, Carmela Perna, Lucia Rametta, Giuseppe Ficarri, Angela Drago e Giuseppe Cantaro. Altri candidati da zero sono distribuiti in diverse liste a sostegno di diversi candidati.
Due sono di Noi moderati Democrazia cristiana: Alessandra La Rocca e Luigi Marletta. Sei candidati senza voti sono tra l’elenco di Laboratorio civico Siracusa 2023: Eleonora Lauretta, Alessio Sangregorio, Giuseppe La Marca, Giuseppe Caruso, Chiara Mazzotta e Roberto Rocco. Altri sei che non hanno avuto nemmeno una preferenza sono nella lista Siamo Siracusa: Filippa Longo, Maria Letizia Longo, Salvatore Neri, Angelo Nifosì, Damiano Palumbo e Fabrizio Presti. Un candidato da zero anche nella liste: Popolari e autonomisti, Francesco Greco; Insieme, Elena Romano; Prima l’Italia Siracusa protagonista con Vinciullo, Santa Bonfiglio; Fuori Sistema per Siracusa, Felice Guarneri; in Renata Giunta sindaca, Sara Raccosta; nel Pd Santo Scibilia; in Lealtà e condivisione progressisti verdi sinistra, Antonio Ferrara. Ce ne sono ben nove nella lista Siracusa più verde: Rita Bazzano, Serena Di Gregorio, Sebastiano Ganci, Antonio Girlando, Valeria Impicciché, Simone Pinasco, Paolo Riggio, Giuseppe Scollo e Giuseppe Spitaleri. Sono quattro i candidati senza voto nella lista Grande Siracusa 2023: Alessia Cannata, Marco Lega, Jlenia Mauceri e Jordan Scala. Sette nella lista Trigilio sindaco di Siracusa Sicilia vera: Stefania Cristina, Paolo D’auria, Massimo Fontana, Maria Concetta Massaro, Alessandro Romano, Rossella Ruscica e Emanuela Scillia. Due nella lista Unione di Centro: Sebastiano Davì e Sebastiano Miraglia. E altri due nella lista di Edy Bandiera sindaco: Andrea Camelia e Isabella Campisi. Due candidati da zero anche nella lista Mangiafico sindaco Movimento civico 4: Fabio Castrogiovanni e Salvatore Ricco Galluzzo. Cinque anche nella lista Vespri Siracusani: Alessio Iacono, Leandra Covato, Antonio Roccaro, Fabrizio Aricò e Salvatore Scibilia.
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