Giuseppe Scuderi chiarisce i contorni dell'indagine della guardia di finanza che lo riguarda insieme ad altri nove colleghi. «Fino a quando non sono stato eletto, non mi era arrivato nessun avviso. Adesso ho già pagato», spiega a MeridioNews
Vittoria, parla uno dei consiglieri indagati per falso «Debito di 62 euro per una multa per divieto di sosta»
«Nel mio caso, il presunto debito che mi viene attribuito nei confronti dell’ente comunale ammonta a 62,86 euro». Il consigliere comunale Giuseppe Scuderi esce allo scoperto e rende noto di essere uno dei dieci consiglieri comunali di Vittoria indagati dalla procura di Ragusa per falso ideologico commesso da privati in atto pubblico. Durante il blitz della guardia di finanza di questa mattina nella sede del municipio in via Nino Bixio sono stati sequestrati degli atti e acquisiti dei documenti.
«Fermo restando che invito la magistratura a fare piena chiarezza sulla vicenda per appurare le eventuali responsabilità – dichiara Scuderi a MeridioNews – voglio precisare che il mio presunto debito riguarda una multa e l’importo è già comprensivo degli interessi maturati. Si tratta di una effrazione per un divieto di sosta di cui, fino a quando non sono stato eletto consigliere comunale, non ero neppure a conoscenza, visto che non mi era arrivato alcun avviso».
Oggetto dell’indagine da parte delle fiamme gialle sarebbero le dichiarazioni assunte agli atti del Comune con cui i consiglieri avevano attestato di non avere incompatibilità alla proclamazione. Si tratterebbe di tasse o tributi non versati all’amministrazione comunale, pendenze che costituirebbero una delle condizioni di incompatibilità che non sarebbero state dichiarate dai dieci indagati.
«Tra l’altro – aggiunge Scuderi – come ho già chiarito a chi di competenza, appena ho avuto modo di apprendere che cosa era successo, mi sono subito attivato per pagare la multa, già dall’indomani, facendo avviare anche le procedure legate alla rottamazione della cartella. Non conosco nel dettaglio le situazioni degli altri colleghi indagati per lo stesso motivo – riferisce il consigliere comunale – Invece, ho voluto chiarire subito i contorni della mia vicenda per evitare speculazioni di ogni genere. Adesso – conclude – attendiamo che la magistratura possa fare piena luce su tutta la vicenda».