Vittoria, lo sfogo dell’ex sindaco dichiarato incandidabile «Per telefonata in cui si parla di me, ho perso un diritto»

«Il fatto che gli assessori siano stati giudicati tutti candidabili è la dimostrazione che
la mia attività amministrativa non è mai stata inficiata da un
giudizio di illegittimità,
ma ritenuta corretta». È l’inizio dello sfogo dell’ex sindaco di Vittoria,
Giovanni
Moscato
, che commenta così la sentenza emessa dal tribunale di Ragusa secondo la quale né lui né l’ex consigliere comunale Fabio Nicosia potranno
candidarsi alle prossime
elezioni europee e politiche e, per due turni, alle elezioni regionali e comunali successivi al passaggio in giudicato della pronuncia del
Tribunale. 

Una decisione da ricondurre al processo Exit Poll e all’operazione che
prese il via all’alba del 21 settembre 2017, portando nell’arco di qualche mese allo 
scioglimento del comune di Vittoria per mafia. Il Tribunale ha accolto il ricorso degli ex
assessori della
giunta Moscato e di alcuni consiglieri comunali, tranne Fabio Nicosia
che non lo aveva nemmeno presentato. Potranno ricandidarsi, dunque, Andrea La
Rosa, Daniele Barrano, Maria Giovanna Cosentino, Daniele Scrofani, Paolo Nicastro,
Gianluca Occhipinti, Valeria Zorzi e Alfredo Vinciguerra, e i consiglieri Francesco
Cannizzo e Rosario Dezio. Candidabile anche l’altro ex sindaco di Vittoria,
Giuseppe
Nicosia, per il quale il tribunale di Ragusa si era già espresso lo scorso aprile. «È una sentenza basata sulle indagini penali di un procedimento ancora oggi senza
verdetto
, nonostante lo scorso febbraio abbia chiesto il rito abbreviato – prosegue
Moscato – e finalmente, dopo tre rinvii, attendiamo la seduta del 30 settembre. Anche
se, alla luce di quanto stabilito con questa sentenza,
oramai posso davvero aspettarmi
di tutto
». 

Il riferimento di Moscato va a una telefonata in cui a parlare è Vincenzo Guglielmino, l’ex amministratore della E.F. Servizi ecologici,deceduto l’anno scorso. La ditta è aggiudicataria dell’appalto per la
raccolta dei rifiuti a Vittoria. Il colloquio è finito nell’inchiesta
Gorgoni, il cui processo è in corso di svolgimento a Catania per mafia, corruzione
e turbativa d’asta
. In questo processo Moscato non è indagato, perché la procura etnea non ha ritenuto ci fossero gli elementi per procedere. «Stiamo parlando di
una
intercettazione dichiarata ininfluente dalla procura, per quanto riguarda la
mia posizione. Una telefonata durante la quale – spiega ancora Moscato – pare che
Guglielmino, che si era già aggiudicato la gara e quindi aveva tutto il diritto di venire
a parlare con gli amministratori,
chiede protezione perché ha paura che a Vittoria gli
possano bruciare i camion
e dice che andrà a parlare con il sindaco. Tutto qui. Non ci
sono altre intercettazioni e
non ci sono mai stati contatti diretti tra me e Guglielmino» 

Moscato ritiene ingiusta la valutazione di questa conversazione come influente nella decisione sul proprio destino. «Per il tribunale di Ragusa questa telefonata è stata determinante, dato che gli altri elementi presi singolarmente non dimostrano nulla – continua -. Mi è stato tolto un diritto solo
perché due persone parlano di me in un processo in cui non sono coinvolto e dove,
quindi, non mi posso neanche difendere».
L’amarezza di Moscato è tangibile. L’ex sindaco parla di
decisione iniqua e di
rammarico. «Ho sempre agito nella legalità e nel rispetto delle leggi – conclude – e, dopo avere letto con attenzione le motivazioni del provvedimento, valuteremo le azioni
da portare avanti».

«Io e tutta la giunta – aggiunge Alfredo
Vinciguerra – siamo stati dichiarati candidabili poiché
assolutamente estranei alle dinamiche che hanno portato allo scioglimento del
Comune. Una decisione che, da un lato, ci dà forza e chiarisce definitivamente la
nostra posizione, mentre dall’altro ci lascia un senso di
rabbia e frustrazione per via
della pronuncia d’incandidabilità che ha riguardato Giovanni. Staremo al suo fianco – continua – e,
quando questa brutta storia finirà, ci sarà
giustizia anche per lui». Gli fa eco l’ex assessora Valeria Zorzi, che parla di «una gioia amara e soffocata,
perché dobbiamo aspettare l’esito del giudizio, che
finalmente valuterà l’indagine da cui è partito tutto».

Preferisce non rilasciare commenti ufficiali Fabio Nicosia che, però, tiene a precisare che «ancor prima della totale assoluzione da questa assurda vicenda, con
l’attuale quadro politico privo di progetti, valori e partiti seri di riferimento,
non mi
candiderei mai.
Per questi motivi non mi sono appellato».
Nicosia non aveva presentato ricorso, limitandosi a produrre le ricevute dell’unica
cosa che nella relazione di incandidabilità veniva contestata, ossia il
mancato
pagamento, in passato, di alcune tasse comunali. Anche questa, comunque, Nicosia la
definisce una «vicenda alquanto strana», poiché nel 2016 l’ufficio Tributi aveva
accertato la
regolarità di tutti i pagamenti.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]