Ex membro dei Borgo Vecchio Sisma, uno dei più importanti gruppi di tifosi rosanero, da più di un anno distribuisce cena e abiti ai poveri palermitani. Gira in macchina e si ferma da chi lo chiede, «non solo migranti, ma anche ex lavoratori e docenti universitari che non hanno più niente da mangiare», racconta
Vincenzo Raccampo, il Piccolone dagli ultrà ai bisognosi «Ogni giovedì offro un pasto caldo a chiunque lo chieda»
Lui non fa parte di nessuna associazione, nessun comitato cittadino. Non vuole mettersi in mostra anche perché nel suo quartiere è molto conosciuto. E che non si pensi che la sua iniziativa parte solo adesso nel periodo natalizio, complice l’atmosfera buonista. Vincenzo Raccampo, per gli amici il Piccolone nonostante la stazza, da più di un anno distribuisce la cena ogni giovedì ai poveri palermitani. Non ha nessuna lista di riferimento a cui dare da mangiare. Chiunque incontra che abbia voglia di un pasto caldo, lui glielo offre. Oltre al cibo, Raccampo raccoglie indumenti e scarpe usate per donarli durante il suo giro. Ex ultrà dei BVS – Borgo Vecchio Sisma, uno dei più importanti gruppi organizzati di tifosi rosanero – mondellano doc, tramite il passaparola ha creato un vero e proprio circuito tra amici e parenti che lo vogliono aiutare nella sua missione.
Compagno da sempre di questa operazione è Giuseppe di Girgenti, caro amico di Raccampo. Il giovedì alle 21, con le proprie auto, parte il giro per le strade di Palermo, sempre lo stesso: dalla stazione Notarbartolo Vincenzo copre quasi tutto il centro, arrivando sino al Foro Italico. «Spero di coprire l’intera città – racconta – Spero di coinvolgere molta più gente». «Molti panifici e bar, a fine serata, invece di buttare in modo vergognoso del buon cibo non venduto, lo donano a me per il mio giro tra i bisognosi – continua Raccampo – Prima eravamo soltanto due a interessarci a questo progetto di solidarietà, adesso siamo quasi venti. Non cerchiamo notorietà né salire sul carro di tutta quella gente da prendere come esempio. Ciò che facciamo viene dal cuore senza scopi di lucro o altro».
Raccampo racconta la Palermo invisibile, quella che non ha voce, quella che a nessuno interessa raccontare. Come la città vissuta da un ex professore universitario e scultore che viveva in una casa pericolante. Il Comune gli ha tolto l’immobile per motivi di sicurezza. Ad oggi lui dorme per strada e aspetta il giovedì sera per un pasto caldo e per scambiare quattro chiacchiere con Vincenzo. «Tra i tanti che incontro il giovedì, una volta ho visto anche un ragazzo di Palermo che conoscevo – racconta Raccampo -. Lui lavorava. Ma in pochi mesi ha perso il lavoro e di conseguenza anche la moglie. Non pensate che chi ci chiede del cibo siano solo migranti. Anzi, molti palermitani non hanno più di cosa sfamarsi».
Vincenzo giovedì prossimo, il 25 dicembre, insieme ai suoi compagni ha organizzato una cena di beneficenza al Luxury bar in viale Regione Siciliana, dove distribuirà anche dei vestiti e scarpe usate. «Il proprietario ci ha dato la sua disponibilità – conclude Raccampo -, noi serviremo tutti i bisognosi che verranno per la nostra cena di Natale».