Nora Virga, ex direttrice del Provveditorato dell’Arnas Civico, è la nuova direttrice amministrativa dell’azienda ospedaliera, mentre si riconferma nel ruolo già rivestito in precedenza di direttore sanitario Pietro Greco. Entrambi saranno le due figure forti al fianco del commissario. Guarda le foto
Villa Sofia-Cervello, firmano i nuovi direttori Aricò: «Entro 11 settembre nove assunzioni»
«Provo grande dispiacere nel lasciare la mia squadra precedente, rispetto alla quale mi vanto di aver saputo creare sempre coesione. D’altra parte questa opportunità così prestigiosa era impossibile da lasciar passare e sono lusingata della stima che percepisco nei miei confronti». Sono queste le prime parole di Nora Virga, ex direttrice del Provveditorato dell’Arnas Civico che firma ufficialmente oggi il contratto da direttrice amministrativa dell’azienda ospedaliera Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. «Confido nella stessa capacità di coesione, che possa dare un nuovo slancio alla struttura e ci metta in grado di saper ascoltare le istanze del personale, che rappresenta le gambe dell’azienda stessa». Una scelta, quella ricaduta sulla dottoressa Virga, da lei stessa definita «inattesa, improvvisa e immediata». Tra i suoi obiettivi primo fra tutti c’è quello di riuscire a realizzare una forte sinergia con gli altri direttori. A firmare insieme a lei questa mattina c’è anche Pietro Greco, riconfermato direttore sanitario dell’azienda: «Le sfide sono tante, noi siamo pronti ad affrontarle, specie per quanto riguarda il personale», commenta.
Entro l’11 settembre, infatti, scadenza dettata proprio dalla dirigenza dell’azienda ospedalierVilla Sofia-Cervello, nove candidati dovranno decidere se prendere servizio o meno come dirigenti medici. Nove eventuali assunzioni che, insieme alle 37 di infermieri, completano il dato delle 63 unità di cui si è parlato all’inizio di agosto. «Stiamo procedendo con lo scorrimento delle graduatorie pregresse, finalmente le procedure si sono sbloccate. E ora che la squadra è al completo, saremo subito operativi», sottolinea ancora Greco. Le presentazioni ufficiali di questa mattina della direzione nella sua formazione piena rappresentano, secondo il nuovo commissario Maurizio Aricò, «un passaggio importante che esprime già delle scelte di campo». Lui, che fra le altre cose è stato il direttore del reparto di Oncoematologia pediatrica al Di Cristina di Palermo dal 2008 al 2012, si definisce «un oncologo pediatrico prestato al gestionale», bisognoso adesso di due figure forti al suo fianco, quelle appunto di Virga e Greco. «L’azienda è chiamata a rispondere tempestivamente ad alcune imminenti sfide sul campo – dice Aricò – Le difficoltà devono essere vissute come delle opportunità».
A chi chiede se le imminenti assunzioni, fra infermieri e personale tecnico, risolveranno il problema della carenza di personale, Aricò risponde senza giri di parole: «No. Ma intanto stiamo procedendo stabilizzando la posizione dei precari storici, dando loro la possibilità di entrare di ruolo a tempo indeterminato, offrendo un posto che diversamente, se non fosse stato fisso, non avrebbero nemmeno pensato di accettare – spiega ancora il commissario – Ancora nessun via libera però per i bandi di mobilità, un passaggio questo che deve precedere i concorsi liberi. L’ultima disposizione del provvedimento Madia purtroppo non è ancora operativo». Si resta in attesa, dunque, di un via libera corale che permetta anche all’azienda in questione di muoversi su quello che finora è stato un terreno parecchio instabile e accidentato. Uno scenario di cui «le linee guida sono chiare, ma lo sviluppo delle stesse rispetto ad alcune aree non è ancora ben definito», secondo lui.
Emblematico il caso dei numerosi esuberi a Messina, in cui si inseriscono anche 25 biologi che difficilmente potranno essere reinseriti nello stesso bacino. Se nessuna struttura, però, li ha inseriti nella propria pianta organica, cosa accadrà loro? Perderanno il posto o qualcuno se li dovrà necessariamente accollare? «Probabilmente questo numero sarà spalmato a livello regionale e questi esperti finiranno in altri centri. Credo che nessuna azienda ad oggi abbia messo in cantiere l’idea di assumere in blocco questi 25 biologi e già prenderne anche solo un paio, se non programmati, è un cambiamento significativo, ma che se avessi le possibilità farei ad occhi chiusi».