Villa Fazio, fuochi pirotecnici abusivi in cortile «Trenta botti, hanno tremato anche le pareti»

Quindici minuti di fuochi d’artificio nel cortile davanti a villa Fazio, a Librino. È la scena alla quale ha assistito la 46enne Silvia, custode della struttura, ieri pomeriggio. Non erano ancora passate le 17.30 quando dall’interno dell’abitazione in cui vive da due mesi – da quando è stata assunta – ha sentito i fortissimi rumori dei botti. «Mi sono affacciata alla finestra e ho visto questi fuochi che esplodevano là sotto – racconta – Io non ero di turno, così sono scesa a parlare con il custode che doveva controllare». Ad aver preparato un tappeto di materiale pirotecnico sarebbero stati quattro o cinque ragazzi. «Non so quanti anni avessero – continua la custode – Erano giovani». Alla richiesta di allontanarsi, formulata da un collega di Silvia, i giovani avrebbero risposto «che stavano provando i botti, e sono andati via solo dopo aver finito». Sono state esplose una trentina di moschetterie in uno spazio che, a spanne, è grande circa dieci metri quadrati.

«Io ho sbagliato a non chiamare subito la polizia, ma non ne ho avuto il tempo. All’inizio ho pensato che stessero esplodendo tutte cose», continua la donna. Che vive nell’edificio alla periferia sud di Catania assieme al compagno disabile. A gestire villa Fazio fino a giugno 2016 è il consorzio Solco, che ha vinto un bando ministeriale per la gestione della struttura e l’organizzazione di attività al suo interno. Come quelle del polo educativo, coordinate da Dino Barbarossa: «È la prima volta che capita una cosa di questo genere – afferma il gestore – Fino a questo momento si tratta di un episodio isolato, ci auguriamo che non sia l’inizio di altro». Davanti all’ingresso di villa Fazio «la situazione è sempre piuttosto tranquilla».

Il merito di questa serenità sarebbe anche dovuto al via vai di persone che usufruiscono dei servizi all’interno dell’immobile destinato ad attività sociali. «Se hanno deciso di far esplodere questi fuochi di domenica c’è un perché – prosegue Barbarossa – Nei giorni feriali c’è sempre un certo movimento. Di domenica, invece, anche se villa Fazio è aperta ci sono meno persone che la frequentano». Così chi ha piazzato i botti ha potuto farlo indisturbato. E non visto neanche dalle telecamere di sorveglianza: «Sono solo nel perimetro, non guardano verso l’esterno – spiega il coordinatore – E comunque si sono staccate proprio in quel frangente». La giustificazione del buio di qualche minuto nei video ripresi dal sistema starebbe, secondo Dino Barbarossa, proprio nei botti: «Credo che le deflagrazioni siano state talmente forti da far staccare alcuni bottoni della luce». «Se tutte quelle moschetterie in un perimetro così ristretto sono esplose contemporaneamente devono aver tremato pure le pareti», conclude Barbarossa. Che, però, non ha presentato alcuna denuncia. «Avremmo dovuto chiamare le forze dell’ordine immediatamente – dice – Normalmente, sapendo che si tratta di noi, intervengono subito».


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