Villa Curia, il Riesame annulla sequestro del gattile Volontari: «Fateci rientrare per sfamare gli animali»

Due collegi del tribunale del Riesame di Catania hanno adottato lo stesso orientamento: Villa Curia va dissequestrata e riconsegnata all’associazione Gli Altri guidata da Elisabetta Novelli. Le pronunce riguardano la porzione del fabbricato settecentesco, di proprietà del Comune di Catania, occupato dagli oltre duecento gatti curati dai volontari dell’organizzazione animalista. «Ci hanno rivolto accuse tendenziose, ma adesso è stata ristabilita la verità», dice a MeridioNews Novelli. L’attivista aveva dovuto allontanarsi dal ricovero, creato nel giardino della villa trasformata in gattile, dopo che erano entrati in azione i vigili urbani

A maggio era infatti scattata un’operazione condotta congiuntamente con il dipartimento veterinario dell’Asp di Catania e il settore Ecologia del Comune, motivata dalle condizioni igienico-sanitarie che, secondo le autorità, erano pessime. L’oasi felina era stata sigillata e i gatti affidati all’altra associazione attiva a Villa Curia, Le Aristogatte, non coinvolta nell’operazione. Il tribunale, al momento, ha invece ribaltato tutto, annullando il sequestro dei vigili. «Non ha alcuna responsabilità penale – spiega Novelli, difesa dagli avvocati Anna Scuderi e Maria Roberta Passalacqua – e neppure sono state giudicate fondate le ipotesi di reato come maltrattamento di animali, esercizio abusivo di professione sanitaria, occupazione di edificio pubblico e gestione di discarica abusiva».

Gli attivisti dell’associazione Gli Altri, adesso, chiedono di rientrare a Villa Curia. Uno spazio, alle spalle di corso Indipendenza, da anni gestito da volontari che lo hanno avuto in uso dal Comune, ma mai nessuno vi ha portato servizi basilari come l’energia elettrica. «La colonia si sta allontanando e l’altra associazione sconta notevoli difficoltà nel gestire la situazione – sottolinea Novelli – ma per il bene dei gatti, un patrimonio per tutta la città, ci auguriamo che la situazione si sblocchi presto. Vogliamo potere accedere liberamente e meritoriamente nel sito per accudire, sfamare e curare gli animali. Poi le accuse le discuteremo in tribunale».

Il sequestro dell’oasi aveva destato scalpore nel mondo animalista catanese, ma il Comune si era mostrato inflessibile. «A più riprese, abbiamo mosso delle osservazioni e chiesto chiarimenti a questa associazione – aveva fatto sapere l’ufficio Ecologia – ma non ci sono state date le risposte che cercavamo». Adesso, dall’ente dicono di essere ancora in attesa di poter leggere le carte: «Una volta compreso l’orientamento del tribunale ci muoveremo di conseguenza».


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