Villa Bellini, la fiera di Sant’Agata tra luci e ombre «Mancata la pubblicità». I timori di Legambiente

«Alla fine, dopo dodici anni, ce l’abbiamo fatta e i pareri sono favorevoli». È una vera e propria vittoria per Arturo Coglitore di Fiva Confcommercio Catania (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) la concessione della villa Bellini per allestire l’annuale fiera di Sant’Agata, aperta fino a domani. «In un giorno e mezzo abbiamo messo su l’intera fiera – dice Coglitore – ordinata e pulita perché abbiamo dei ragazzi che durante tutto il giorno ripuliscono, e controllata la sera dalla vigilanza». Non lo spaventano, dunque, le critiche che la scelta del giardino più importante della città ha suscitato in associazioni e parte dei cittadini: «Possono criticare quanto vogliono, ma alla fine contano i fatti e quando finiremo si vedrà che lasceremo tutto in ordine».

E pur tra «No comment» e «Devo tornare a lavoro», anche gli operatori dicono la loro. «Per me è stata organizzata malissimo – commenta uno – nel senso che non è stata fatta pubblicità e delle migliaia di persone che passano da via Etnea poche sanno che la fiera è attiva all’interno della villa. Le condizioni dei viali, inoltre, sono sotto gli occhi di tutti, ci sono terra e polvere e con la pioggia tutto si trasforma in fango». Aggiunge un collega: «Abbiamo pagato tanto per avere il posto qui e probabilmente non riprenderemo neanche le spese. Sarebbe stato utile fare volantinaggio o sponsorizzarla, almeno per garantirci l’afflusso del pubblico». Meno pessimista un altro commerciante: «Siamo soddisfatti, domenica ha iniziato ad andare meglio e speriamo che l’afflusso aumenti. Certo poteva esserci più pubblicità, ma tutto sommato stiamo lavorando». Commenta poi una terza commerciante che da 38 anni espone alla fiera: «L’organizzatore ha fatto miracoli considerando che abbiamo saputo che sarebbe stata qui intorno al 27 gennaio».

Anche tra il pubblico c’è chi condivide la scelta di tornare alla villa e chi, invece, riscontra dei problemi. «È un attentato – sbraita una coppia di anziani – perché bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi, questo non è un luogo da passeggio. È un peccato, uno non si può rilassare a passiari, dobbiamo guardare a terra e non possiamo concentrarci sulle bancarelle». Mamma e figlia a braccetto sono più moderate:  «Ancora di interessante non abbiamo trovato nulla, la villa però ci piace, perché è facilmente raggiungibile e rappresenta la tradizione. Da bambini si andava sempre alla villa e il fatto che abbiano rifatto la fiera qui è una bella cosa». C’è poi chi si lamenta per la scarsa illuminazione presente agli ingressi e lungo i viali del giardino.

In passato erano stati fatti diversi esperimenti, da via Del Rotolo al Passiaturi, da corso Sicilia alla zona dell’aeroporto, ma nessuna location aveva portato un risultato positivo. Gli ambulanti hanno sempre fatto la richiesta di ritornare all’interno della villa Bellini. «Non è stata una nostra scelta, la villa Bellini è stata un’istanza che ci è pervenuta da parte degli ambulanti», spiega Ludovico Balsamo, assessore al Centro storico. «Quest’anno non abbiamo fatto gara perché non c’erano né i tempi né l’interesse da parte degli esercenti – precisa – che negli anni hanno sempre lamentato il pessimo andazzo della fiera di Sant’Agata».

L’assessore Balsamo fornisce poi alcune rassicurazioni: «Abbiamo concordato con la Soprintendenza una serie di prescrizioni in accordo con la ditta organizzatrice, affinché tutto possa andare nel migliore dei modi e col massimo ordine e rispetto dei luoghi. Personalmente sono stato più volte a controllare e verificare che queste prescrizioni venissero rispettate. Tutto sembra andare bene e i lavoratori sembrano contenti di questa chance». L’impresa ha inoltre dovuto stipulare una polizza assicurativa da un milione e mezzo di euro per eventuali danni al Giardino Bellini.

Legambiente parla invece di scelta disastrosa. «Non faremo di certo una ronda come i poliziotti – commenta la presidente Viola Sorbello – ma sicuramente come volontari daremo un occhio alla villa per vedere se è stata maltrattata o vandalizzata durante queste giornate, soprattutto dopo il recente restyling che è costato moltissimo. E ci aspettiamo anche un massiccio controllo da parte della autorità perché la villa ha un valore come monumento storico e artistico».

Per questo a Legambiente la villa Bellini non sembra un luogo idoneo. Certo, è anche vero che il giardino va vissuto dalla città. «Ma in modo consono – aggiune Sorbello – con concerti o eventi di natura diversa e non con la fiera di Sant’Agata. Soprattutto perché abbiamo avuto l’esperienza in passato e ci sembra un’occasione sprecata in fatto di mobilità sostenibile per pedonalizzare e valorizzare alcune piazze, per esempio piazza Manganelli o piazza Dante, spazi che durante la festa vengono utilizzati come parcheggio. Le fiere, invece, dovrebbero servire a vivere la città a piedi, sia per i cittadini che per i turisti». 


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