Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha autorizzato la procura di Messina a procedere nei confronti del sindaco Cateno De Luca per l’accusa di vilipendio. Il primo cittadino di Messina era stato iscritto nel registro degli indagati a fine marzo, dopo la denuncia della ministra degli Interni Luciana Lamorgese, nei confronti della quale De Luca durante il lockdown aveva spresso durissime critiche per la gestione dell’emergenza da Covid-19.
Critiche trasformatesi anche in eclatanti azioni di protesta come quando De Luca si posizionò agli imbarcaderi privati per impedire lo sbarco di un traghetto proveniente dalla Calabria. L’ok del ministro Bonfede era indispensabile per esercitare l’azione penale attraverso la richiesta di rinvio a giudizio o di emissione di decreto penale di condanna. Il Viminale venne accusato di non tutelare i siciliani a dovere e di aver sottovalutato il rischio che il continuo arrivo di persone sull’isola potesse avere sulla diffusione del virus. Un’accusa pesante diretta al ministro Luciana Lamorgese che dispose la trasmissione alla procura della città dello Stretto di una denuncia a carico di De Luca per vilipendio al governo.
Il reato previsto dall’articolo 290 codice penale punisce, con la multa da mille a cinquemila euro, chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le Assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo o la Corte costituzionale o l’ordine giudiziario.
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